Il piccolo, grande, sfogo di Fabio Fazio: «In Rai siamo stati puniti. Sul Nove un successo impensabile»

«Dopo Rai1 siamo stati puniti e messi su Rai 2, poi puniti e messi ancora su Rai 3 e poi per fortuna accolti sul Nove». Fabio Fazio, sul palco del Festival dello Spettacolo di Tv Sorrisi e canzoni a Milano, si toglie qualche sassolino dalla scarpa e ricorda, con la sua storica spalla, Luciana Littizzetto, il percorso della sua trasmissione Che tempo che fa, che dopo 20 anni trascorsi nelle reti di viale Mazzini è passata dal 2023 sul Nove. Il conduttore non si aspettava un successo simile anche su Discovery. «Abituarsi ad andare da un canale all’altro – racconta – ce ne vuole ogni anno poi le cose cambiano e la domenica c’è una quantità di programmi incredibile e la variabile delle prime serate che partono alle 22 ha sconvolto tutti gli ascolti. Non ha più senso misurare gli ascolti come si faceva un tempo». Una «cecità», sottolinea tra gli applausi anche Littizzetto, e una mancanza di rispetto anche per il pubblico, ovvero «chi il giorno dopo va a lavorare».
Quel ramen di Che Tempo che fa
I due si sono scambiati i complimenti. «Lui parte e fa 5 ore di diretta – ha dichiarato Littizzetto – come lui solo Milly Carlucci e Sanremo. La maggior parte delle trasmissioni non sono in diretta. La nostra trasmissione è come un ramen, dove c’è dentro tutto: Fabio fa tutto in cinque ore e riesce a cambiare registro, è sempre diverso». Mentre Fazio ha ricordato che Luciana Littizzetto, punto di forza del programma, «è l’unico comico italiano che fa mezz’ora di monologo a settimana da oltre 20 anni. I grandi comici della tv facevano 10 puntate l’anno poi diventate due, mentre lei va in onda tutte le settimane da 22 anni». Ma in un epoca in cui, ricorda il conduttore, i talk sono troppi e non ci si affeziona più ai volti tv come prima primeggiare è sempre più difficile. «Quell’idea delle grandi biografie del Novecento si è esaurita. Basta guardare come è cambiata la fruizione. Adesso quella tv è stata sostituita dai format ed è sempre più complicato raccontare la società che cambia, e anche il Paese, attraverso la tv», ha spiegato Fazio.
