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L’ok della Corte dei Conti tarda ad arrivare, ma Webuild ha già aperto le candidature per lavorare al ponte sullo Stretto. Quali sono i profili più cercati

24 Ottobre 2025 - 17:27 Ugo Milano
Sul sito del colosso delle costruzioni sono state aperte varie posizioni, specificando che «in attesa della decisione finale, si accelera sulle risorse umane»

Esattamente un mese fa la Corte dei Conti chiedeva ulteriori chiarimenti al governo sul dossier necessario a dare il via al ponte sullo Stretto di Messina. Oggi l’ufficio che ha in esame i documenti ha deciso la trasmissione delle pratiche all’organo collegiale, in virtù di varie criticità riscontrate sui piani delle procedure e delle norme europee. Eppure sul sito di Webuild, in testa al consorzio Eurolink che si è aggiudicato l’appalto del ponte, sono già comparsi i moduli di candidatura per lavorare all’opera da almeno 13 miliardi. Oltre a diverse posizioni dirigenziali aperte, ci sono moduli di candidatura spontanea per operai e membri dello staff.

L’annuncio di Webuild: «Opportunità per migliaia di uomini e donne»

«Il cantiere più atteso d’Italia avvia le selezioni per assumere migliaia di uomini e donne per costruire il Ponte sullo Stretto di Messina». Inizia così il comunicato del colosso delle costruzioni che apre già alle candidature nonostante manchi ancora il via libera per iniziare i lavori. Un passaggio obbligato citato dalla stessa azienda: «In attesa della decisione finale della Corte dei Conti, si accelera sul fronte delle risorse umane puntando a formazione e assunzioni per costruire una squadra di professionisti e giovani talenti pronti a contribuire a un’opera che cambierà il volto del Mezzogiorno e del Paese intero». Tra i ruoli cercati ci sono responsabili della qualità e del personale, staff amministrativo, operai e minatori.

I rilievi della Corte dei Conti

Come riporta Il Sole 24 Ore, la sezione controllo di legittimità della Corte dei Conti, ha stabilito oggi di chiedere un esame collegiale prima della registrazione della delibera del Cipess, con cui il governo ha approvato lo scorso agosto il progetto del ponte. La decisione è arrivata in virtù di alcuni rilevi tecnici, tra cui iter ambientale da integrare, coperture da validare, istruttoria documentale da rafforzare. Al centro del rinvio all’organo collegiale c’è anche la necessità di valutazioni più precise sull’aumento del costo dell’opera rispetto a quando sono stati firmati i primi contratti nel 2006. Se supera il 50%, in base alle norme europee, ci dovrà essere una nuova gara.

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