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Ambiente, Infrastrutture e Cultura: quali sono i ministeri più colpiti dai tagli di Giorgetti

25 Ottobre 2025 - 08:38 Bruno Gaetani
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Le sforbiciate del Mef hanno aperto uno scontro dentro la maggioranza di governo

«Sono scappato da Roma perché i ministri mi inseguivano per i tagli alla spesa pubblica, ma la gente vuole che si tagli». Nelle scorse ore, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha usato queste parole per difendere la sforbiciata ai ministeri che farà risparmiare alle casse dello Stato circa dieci miliardi nell’arco dei prossimi tre anni. Già, ma quali sono i dicasteri più colpiti dall’austerità della manovra approvata dal governo?

Quanto valgono le sforbiciate di Giorgetti

A mettere in fila i numeri è il Corriere della Sera. Che precisa come i tagli ai bilanci dei ministeri per il triennio 2026-2028 faranno sparire 10,4 miliardi di euro di spese previste e finanziate. Di questi, 7,2 miliardi slittano al prossimo triennio (e quindi anche oltre la legislatura in corso), altri 3,2 vengono cancellati definitivamente. La scure di Giorgetti si è abbattuta sugli stanziamenti inutilizzati. Ossia su quelle spese che vengono riscritte di anno in anno nel bilancio dei ministeri ma non sono ancora state sostenute.

I ministeri più colpiti

Uno dei ministeri che escono più malmessi dai tagli del Mef è sicuramente il ministero delle Infrastrutture di Matteo Salvini, compagno di partito dello stesso Giorgetti. Al Mit la sforbiciata varrà 754 milioni nel 2026 e 1,2 miliardi nel triennio, a cui va aggiunto lo spostamento di 1,3 miliardi di investimenti al triennio successivo. Totale: 2,5 miliardi. Non va meglio al ministero dell’Ambiente di Gilberto Pichetto Fratin, costretto a rinunciare a 105 milioni nel 2026 e a veder rinviati altri 870 milioni a dopo il 2028. «Ho avuto un taglio notevole, vedremo di rimodulare», ha commentato il titolare del Mase, in quota Forza Italia. Al Viminale, il taglio di Giorgetti farà sparire 176 milioni di residui e porterà al rinvio di altri 580 milioni, mentre il ministero della Cultura perderà più di 300 milioni di euro nel triennio.

I tagli alle metro e alle manutenzioni di strade e gallerie

Le conseguenze pratiche di queste sforbiciate hanno già creato malumori nella maggioranza e proteste fra i cittadini. I definanziamenti al ministero di Salvini, per esempio, prevedono il ritiro di 50 milioni di euro per la Metro C di Roma, 15 milioni per la metro M4 di Milano e 15 milioni per la metro Napoli-Afragola. Ma a preoccupare sono anche i fondi venuti meno per il monitoraggio di viadotti e gallerie, tagliati di 150 milioni.

Foto copertina: ANSA/Fabio Frustaci | Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia

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