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Compiti in classe consegnati ai genitori a casa? Sì, ma bisogna pagare: la circolare di una preside di Brescia che fa arrabbiare le famiglie

28 Ottobre 2025 - 16:07 Ygnazia Cigna
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La procedura amministrativa prevede un contributo economico fino a 1 euro per pagina, a seconda del tipo di documento. La dirigente: «Le copie originali devono restare in istituto»

Sta provocando malumori tra i genitori una circolare della preside dell’Istituto comprensivo Brescia Nord 2 che respinge la possibilità, avanzata da alcune famiglie, di ricevere facilmente a casa le verifiche scritte dei propri figli. Per ottenere copia dei compiti, spiega la dirigente Aurora Malandrino nel testo, è necessario presentare una richiesta formale di accesso agli atti, prassi che, in caso di parere favorevole, prevede un contributo economico stabilito dalla legge: da 0,25 centesimi a 1 euro a pagina, a seconda del tipo di documento.

La circolare arriva dopo che alcuni genitori avevano chiesto un confronto con la dirigente per comprendere come poter avere le verifiche scritte dei propri figli. La preside, prima di emanare il documento, ha avuto un colloquio «con – si legge nel testo – tutti quei docenti che, da prassi consolidata negli anni scolastici precedenti, non hanno mai inviato gli elaborati a casa ma hanno strutturato una modalità efficace di verifica formativa e comunicazione tempestiva della valutazione che, comunque, ha permesso ai genitori di monitorare il percorso formativo dei propri figli».

Cosa dice la circolare della preside

La dirigente, in risposta alle famiglie, ci ha tenuto a ribadire un principio fondamentale, previsto dalla legge: «I compiti in classe sono atti amministrativi e devono essere conservati in originale presso la sede istituzionale. Non è consentito l’invio a casa degli alunni». Questo significa che le famiglie non possono ottenere automaticamente i compiti a casa, ma devono seguire le procedure amministrative previste, rispettando le tempistiche e i costi stabiliti.

La preside fa, però, una piccola concessione per «snellire le procedure e venire incontro alle famiglie»: chi desidera monitorare con continuità il percorso scolastico del proprio figlio può presentare un’unica richiesta di accesso agli atti, valida per tutto l’anno e per le discipline che ritiene opportune. In questo modo, le famiglie non dovranno presentare più richieste per ogni singolo documento o verifica. Per gli alunni con Bisogni educativi speciali (Bes), la necessità di ricevere copia delle verifiche può essere inserita nel piano educativo personalizzato, ma anche in questo caso la richiesta deve passare attraverso le procedure formali di accesso agli atti.

«Le famiglie possono parlare con gli insegnanti a scuola»

La circolare richiama inoltre i docenti a inserire tempestivamente sul registro elettronico i voti delle verifiche scritte e orali e a garantire una valutazione formativa, in modo che le famiglie possano seguire con trasparenza il percorso dei propri figli. Quando ai genitori, la preside ricorda che esiste una modalità più tradizionale e consolidata, ovvero recarsi a scuola e analizzare insieme all’insegnante la verifica. Un momento – spiga la dirigente – di confronto «pedagogico» che consente «l’analisi dettagliata degli errori», offre spiegazioni personalizzate e permette di ridurre il carico burocratico legato alle richieste di copia dei compiti.

Così la circolare cerca di conciliare il rispetto delle norme con l’esigenza delle famiglie di seguire da vicino il percorso scolastico dei propri figli. Ma scontenta comunque alcuni genitori che tacciano il tutto di «burocrazia eccessiva» e una «limitazione» nei loro confronti.

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