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«Dimettiti entro 5 giorni o muori», il manifesto funebre affisso negli uffici comunali di San Giuseppe Vesuviano

28 Ottobre 2025 - 14:12 Alba Romano
manifesto minaccia sindaco
manifesto minaccia sindaco
Il foglio con la foto di Michele Sepe e di Padre Pio trovato negli uffici comunali. Il Pd parla di «atto vile», solidarietà anche da Fratelli d’Italia

«Il sindaco muore se non si dimette entro cinque giorni». È questa la frase choc comparsa su un manifesto funebre affisso all’interno del municipio di San Giuseppe Vesuviano, nel Napoletano. Il volantino, che ritrae il volto del primo cittadino Michele Sepe accanto a quello di Padre Pio, riprende in tutto e per tutto l’aspetto di un annuncio mortuario: un messaggio di morte inquietante, infilato sotto la porta degli uffici comunali. L’episodio ha scosso la cittadina vesuviana, 30 mila abitanti ai piedi del monte Somma, dove Sepe – eletto lo scorso anno nelle liste del Partito Democratico – guida una giunta impegnata su temi di legalità e rigenerazione urbana. Il sindaco ha sporto formale denuncia alle autorità competenti, e le forze dell’ordine stanno ora indagando per risalire agli autori della minaccia.

«Un atto vile e intollerabile»

Il Partito Democratico di Napoli ha definito il gesto «un atto vile e intollerabile», sottolineando come «si tratti di una minaccia gravissima che offende l’intera comunità». In una nota, la segreteria provinciale ha espresso «piena e convinta solidarietà al sindaco Sepe e alla sua squadra», ribadendo la fiducia nelle indagini: «Siamo certi che le autorità faranno piena luce sull’accaduto – si legge nel comunicato, ripreso da FanPage – garantendo la massima tutela al sindaco e agli amministratori, perché nessuno possa pensare di fermare, con triviali intimidazioni, il lavoro per la legalità nei nostri territori».

La solidarietà di Fratelli d’Italia: «vicinanza e sostegno»

La solidarietà, tuttavia, è arrivata anche da oltre i confini del centrosinistra. La sezione locale di Fratelli d’Italia ha espresso «vicinanza e sostegno» al primo cittadino, definendo l’episodio «un gesto vile che non deve prevalere sulla democrazia». «Siamo profondamente scossi – scrive il partito – ma incoraggiamo il sindaco a proseguire nel suo importante lavoro, nella certezza che la legalità e il bene comune trionferanno». Messaggi di sostegno anche da altri amministratori dell’area vesuviana: tra questi Luigi Mennella, sindaco di Torre del Greco, che ha voluto esprimere «la solidarietà della città di Torre del Greco» e la convinzione che «episodi del genere non modificheranno l’impegno politico e amministrativo di chi lavora per il bene delle proprie comunità». L’indagine è ora nelle mani delle forze dell’ordine.

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