Giovane, socialista e musulmano: chi è Zohran Mamdani, il probabile futuro sindaco di New York che fa sognare in grande la sinistra americana

Dalle 13mila persone radunate nello stadio di Forest Hills ai video virali su TikTok, dalla consegna porta a porta dei volantini ai palchi con Bernie Sanders e Alexandria Ocasio-Cortez. Zohran Mamdani è diventato in poche settimane il nome che domina la politica americana. Trentaquattro anni, deputato statale, nato in Uganda da madre regista e padre accademico, musulmano e socialista: un mix che fino a poco tempo fa avrebbe garantito al massimo un ruolo da outsider. E invece, alle elezioni per il sindaco di New York in programma per il 4 novembre, è il netto favorito. Non solo: è lui il volto su cui la sinistra americana — ma forse anche quella di altre parti del mondo — ha deciso di mettere gli occhi.
Il focus sull’accessibilità
La ricetta con cui Mamdani si presenta ai cittadini della Grande Mela è tanto radicale — almeno per gli Stati Uniti — quanto immediata, perché si concentra quasi esclusivamente su un tema soltanto: rendere la città più accessibile. Le sue proposte sono ambiziose: bloccare il prezzo degli affitti per un milione di appartamenti, offrire autobus pubblici gratuiti e veloci, assistenza per l’infanzia e supermercati gestiti dal Comune per tenere bassi i prezzi ed evitare speculazioni anche sui beni di prima necessità. Il costo stimato di tutte queste misure? Sette miliardi di dollari, che il giovane candidato socialista sa già come racimolare: alzando le tasse sulle grandi aziende e su chi guadagna più di un milione di dollari.
I sondaggi e l’ultimo dibattito prima delle elezioni
Dopo aver stravinto le primarie del partito democratico con una vittoria inaspettata, alle elezioni del 4 novembre dovrà vedersela con Andrew Cuomo, l’ex governatore dello Stato di New York finito nella bufera mediatica per via di alcuni scandali sessuali, e Curtis Sliwa, candidato del partito repubblicano. I sondaggi danno Mamdani in netto vantaggi sui rivali. Durante il dibattito del 16 ottobre, Cuomo ha accusato il giovane socialista di inesperienza.
Ma Mamdani ha replicato con una risposta che ha fatto in poche ore il giro del web: «L’esperienza che mi manca la compenso con l’integrità, l’integrità che ti manca non potrai mai compensarla con l’esperienza». A prescindere da come andrà a finire, il 34enne originario dell’Uganda ha già ottenuto un risultato notevole: riportare entusiasmo in un partito depresso, diviso e in crisi di identità, che pure di fronte alla scarsa popolarità di Donald Trump non è riuscito finora a risalire nei sondaggi.

La preoccupazione di repubblicani e democratici
Eppure, la sua probabile vittoria viene vissuta con discreta preoccupazione sia tra i repubblicani che tra i democratici. I primi già sono pronti a mettergli i bastoni tra le ruote. Il presidente Trump che ha minacciato di tagliare i fondi federali alla città di New York, qualora Mamdani diventasse sindaco. I secondi sono spaventati dalla popolarità di un leader così vicino all’ala più radicale del partito. Quando un passante gli ha gridato «Comunista!» durante una campagna di volantinaggio in sella a una bicicletta, lui ha risposto sorridendo «Si dice “ciclista”». E ha pure rilanciato il video sui suoi profili social.
Mamdani: la sinistra di Sanders e AOC sogna in grande
Mentre l’establishment del Partito democratico americano spera ancora in un colpo di scena dell’ultimo minuto, l’ala socialista è in fermento. «Zohran aveva l’un per cento nei sondaggi, ora è in testa. Questo movimento dà speranza non solo a New York, ma a tutto il mondo», ha suonato la carica l’anziano senatore Bernie Sanders. Eppure, gli esperti invitano alla cautela. «Mamdani è la prova che la sinistra americana ha ancora qualcosa da dire. Ma New York non è l’America», mette in guardia Daniel Schlozman, della Johns Hopkins University. Insomma, non sta scritto da nessuna parte che il suo successo «si tradurrà automaticamente in una rinascita democratica a livello nazionale». Nel frattempo, a New York qualcosa sembra muoversi. E per la sinistra americana, che da anni sgomita per portare un proprio candidato alle elezioni presidenziali, siamo già alle prove generali in vista del 2028.

Foto di copertina: EPA/Sarah Yenesel | Zohran Mamdani, candidato del partito democratico alle elezioni comunale di New York City
