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Sorrisi, terre rare e guerre commerciali: cosa c’è dietro la stretta di mano tra Donald Trump e Xi Jinping

30 Ottobre 2025 - 05:57 Alessandro D’Amato
donald trump xi jinping stretta di mano usa cina
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Le borse asiatiche festeggiano. Ma il primo incontro dal 2019 non risolve le tensioni economiche tra soia e minerali. Con l'ombra di Taiwan sullo sfondo

Una stretta di mano lunga e sorridente a favore delle telecamere. E poi due ore di colloquio. Ma nessuna dichiarazioni sui progressi compiuti per porre fine alla guerra commerciale tra le due maggiori economie mondiali. Donald Trump si è recato direttamente all’Air Force One dopo l’incontro faccia a faccia nella città sudcoreana di Busan, salutando e alzando il pugno. «È stato fantastico», dice riferendosi all’incontro con Xi-Jinping. Le borse cinesi festeggiano con gli indici ai massimi storici. Mentre il leader ha lodato Trump per la tregua a Gaza e dice che i negoziatori hanno raggiunto il consenso di base su un accordo tra Cina e Usa.

Cina e Usa

I colloqui nella città portuale di Busan sono il primo incontro faccia a faccia dal 2019. Quando Trump ha annunciato che i due avrebbero potuto firmare un accordo commerciale in giornata (circostanza poi venuta meno), Xi è sembrato piuttosto freddo. Poi, attraverso il traduttore, ha detto a Trump che era normale che le due principali economie mondiali avessero attriti ogni tanto. «Sono disposto a continuare a lavorare con il presidente Trump per gettare solide basi per le relazioni Cina-Stati Uniti», ha aggiunto. Trump ha persino accompagnato Xi alla sua auto. Intanto lo yuan raggiungeva il massimo in un anno rispetto al dollaro. Mentre gli investitori tifano per un allentamento delle tensioni commerciali che hanno sconvolto le catene di approvvigionamento e scosso la fiducia delle imprese.

La stretta di mano tra Trump e Xi

I mercati azionari mondiali, da Wall Street a Tokyo, hanno raggiunto livelli record negli ultimi giorni. Trump ha ripetutamente parlato della possibilità di raggiungere un accordo nel suo incontro con Xi, poiché i negoziatori di entrambe le parti sembravano aver raggiunto un’intesa domenica a Kuala Lumpur. Ma con entrambi i paesi sempre più disposti a giocare duro su aree di competizione economica e geopolitica rimangono molti interrogativi sulla durata di un’eventuale distensione commerciale. La guerra commerciale si è riaccesa questo mese quando Pechino ha proposto di ampliare drasticamente le restrizioni alle esportazioni di minerali di terre rare, vitali per le applicazioni high-tech, un settore in cui la Cina domina.

Le terre rare

Trump ha promesso di reagire con ulteriori dazi del 100% sulle esportazioni cinesi. E con altre misure, tra cui potenziali restrizioni alle esportazioni verso la Cina realizzate con software statunitense. Ha anche annunciato che gli Usa riprenderanno i test sulle armi nucleari. Intanto il Segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent ha affermato di aspettarsi che Pechino rinvii i controlli sulle terre rare di un anno e riprenda gli acquisti di soia statunitense, essenziale per gli agricoltori americani. La Cina, riferisce Reuters, lo ha fatto prima del vertice.

I dazi

Trump ha dichiarato mercoledì di aspettarsi una riduzione dei dazi statunitensi sui prodotti cinesi in cambio dell’impegno di Pechino a frenare il flusso di precursori chimici per la produzione di fentanyl. Ovvero l’oppioide sintetico che è la principale causa di decessi per overdose negli Stati Uniti. Trump ha anche affermato che potrebbe firmare un accordo definitivo con Xi su TikTok, l’app di social media che rischia il divieto da parte degli Stati Uniti a meno che i suoi proprietari cinesi non cedano le sue attività negli Stati Uniti. Gli accordi precedenti, che hanno ridotto drasticamente i dazi di ritorsione a circa il 55% da parte statunitense e al 10% da parte cinese e hanno riavviato il flusso di terre rare dalla Cina, scadranno il 10 novembre.

Taiwan

L’incontro di Trump con Xi Jinping arriva al termine di un viaggio di cinque giorni in Asia. Durante il quale il presidente Usa ha firmato accordi con il Giappone e le nazioni del Sud-Est asiatico sulle terre rare, cercando di attenuare la morsa della Cina sui minerali utilizzati in tutto, dalle automobili agli aerei da combattimento. Rimane aperta la tensione regionale su Taiwan, rivendicata da Pechino. Uno dei tanti problemi che non si risolvono con le strette di mano.

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