Ultime notizie Delitto di GarlascoDonald TrumpJannik SinnerUcraina
ATTUALITÀBariGiovaniInchiestePugliaScuola

«Sesso con minori? Ormai mi è passata la voglia». Parla Daniela Casulli, la maestra assolta: «Ritorno in classe? Vorrei fare l’avvocata»

31 Ottobre 2025 - 11:48 Alba Romano
daniela casulli sesso minori
daniela casulli sesso minori
Dopo essere stata condannata in primo grado, è stata prosciolta in appello e potrà tornare a insegnare. Lei però ha idee diverse, sul processo e sul suo futuro

«Frequentare minorenni? Ho smesso, mi è passata la voglia. Non per quello che è accaduto, ma perché nella vita ci sono delle fasi e ora non li trovo più interessanti». Daniela Casulli, maestra 48enne di Bari condannata in primo grado di pornografia minorile e corruzione di minorenne e poi prosciolta, dice di aver voltato pagina. A poche ore di distanza dalla assoluzione in secondo grado, “zia Martina” – così era conosciuta – difende a spada tratta le sue azioni, forte del verdetto d’appello: «Avevano più di 14 anni, li ho conosciuti sui social e con loro avevo rapporti consenzienti e paritari. Non c’era reato».

L’indagine, gli arresti e lo studio: «Voglio diventare avvocato»

L’indagine era scattata nel 2021 quando alcuni genitori avevano trovato materiale sospetto nel cellulare dei figli. I carabinieri entrarono in un b&b e trovarono Daniela Casulli con uno dei ragazzi. Secondo l’accusa, la maestra avrebbe avuto rapporti sessuali con un 15enne mentre altri ragazzi (di cui uno 13enne) filmavano trasmettendo il tutto in diretta social a insaputa della donna. Scattarono prima i domiciliari, poi la condanna in primo grado a 7 anni e 3 mesi e la pena accessoria che prevedeva il divieto di lavorare a contatto con minori. «Non ho mai smesso di lottare per questo risultato. Quando nel 2021 fui sottoposta agli arresti domiciliari, ero un’insegnante precaria. Ho studiato e superato un concorso, sono stata assunta ma poi licenziata dopo la condanna di primo grado. Adesso ci sono i margini per impugnare il licenziamento, anche se la mia vera passione resta il diritto penale. Sono laureata in Giurisprudenza e voglio diventare avvocata», ha raccontato a Repubblica.

Le denunce di revenge porn e le accuse (archiviate) contro i giudici: «Prove alterate»

«I video non sono stati da me sollecitati né divulgati», continua a sostenere Daniela Casulli. «Questa storia è nata dalla segnalazione di una donna, che ne aveva trovato uno, di cui io ero protagonista, nel telefono del figlio, che io non conoscevo e con cui non ho mai avuto rapporti. I video giravano a mia insaputa, quindi possiamo dire che in questa storia io sono la vittima». Tanto da presentare diverse denunce per revenge porn («per questo ora ci sono alcuni indagati») e anche contro giudici e carabinieri, poi archiviata: «Sono convinta che le prove a mio carico siano state alterate, a partire dai video consegnati alla Procura tagliati e senza audio mentre gli originali forniscono un quadro diverso della vicenda. Per quanto riguarda i giudici, ritengo che abbiano commesso irregolarità nella gestione del processo».

I rapporti con i ragazzini: «Mai negati, non era reato»

Riguardo ai rapporti con minorenni, “zia Martina” ha sempre ammesso tutto: «Perché avrei dovuto negarli? Non commettevamo alcun reato». Eppure, ad assistere ai rapporti sessuali, c’erano anche ragazzi con meno di 14 anni: « In un’occasione un tredicenne entrò in una videochiamata che stavo facendo con un suo amico senza che me ne accorgessi. In un altro è stata ipotizzata la presenza di un 12enne che invece non c’è mai stato».

leggi anche