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«Sei una gran put***a», la sindaca Salis denuncia gli insulti sessisti che riceve sui social: «Per questo è urgente l’educazione sessuo-affettiva» – Il video

04 Novembre 2025 - 21:32 Ygnazia Cigna
L'intervento della prima cittadina di Genova in consiglio comunale: «Per molti è normale insultare una donna così: non ti danno dell’incapace, ti danno della put***a»

La sindaca di Genova, Silvia Salis, ha denunciato in consiglio comunale gli insulti sessisti che riceve quotidianamente sui social e ha ribadito la necessità di introdurre l’educazione sessuo-affettiva nelle scuole. L’intervento è arrivato durante la discussione sull’urgenza di promuovere iniziative comunali dedicate al tema, diventato negli ultimi mesi uno dei nodi centrali del dibattito politico dopo l’emendamento della Lega al ddl Valditara sul consenso informato, che vieta l’insegnamento e ogni attività legata alla sessualità anche nelle scuole medie. Lo stesso disegno di legge prevedeva già nel suo testo originale il divieto per la scuola dell’infanzia e per la primaria. Durante la seduta, Salis ha citato alcuni messaggi ricevuti online, anche da utenti con profili reali. «Un uomo, nella foto con la figlia in braccio, ha scritto sotto un mio post: “Sei proprio una gran put***a”», ha raccontato la sindaca. «Per molti è normale insultare una donna così: non ti danno dell’incapace, ti danno della put***a. E questo dobbiamo ricordarcelo». E così via, ha continuato a leggere in aula altri insulti particolarmente volgari e sessisti ricevuti.

«L’educazione sessuo-affettiva riduce le violenze»

La prima cittadina ha portato a galla quanto subisce personalmente a supporto di un tema più ampio, quello della violenza di genere, sottolineando come «i dati dimostrino che l’educazione affettiva riduce i comportamenti violenti». Salis ha ricordato anche i commenti sessisti ricevuti su pagine istituzionali, come quelle del Teatro Carlo Felice, e gli episodi subiti in campagna elettorale: «Non so se a un sindaco uomo farebbero le stesse battute, come non so se a un candidato sindaco uomo in campagna elettorale avrebbero postato le sue foto in bikini, perché anche quella è una forma di violenza, ricordiamocelo bene». E ha concluso: «Questa è la società nella quale ci muoviamo e se voi dite che in questa città non serve un’educazione affettiva e sessuale siete molto lontani dalla realtà».

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