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La procura di Milano chiede l’intervento della Corte costituzionale su Milano-Cortina: «Sblocchi le indagini sugli appalti»

06 Novembre 2025 - 13:41 Simone Disegni
Olimpiadi Milano Cortina 2026
Olimpiadi Milano Cortina 2026
La gip Patrizia Nobil ha sollevato la questione di legittimità costituzionale sul decreto che «blindava» la Fondazione che organizza le Olimpiadi invernali. Cosa succede ora

La giudice per le indagini preliminari di Milano Patrizia Nobile ha sollevato davanti alla Corte Costituzionale la questione di legittimità costituzionale del decreto del 2024 con cui il governo Meloni aveva ribadito la qualificazione di ente di diritto privato della Fondazione Milano-Cortina che organizza le prossime OIimpiadi invernali 2026. Con quell’atto il governo aveva di fatto stoppato l’inchiesta aperta a Milano per presunta turbativa d’asta. L’ipotesi investigativa riguarda presunti affidamenti diretti pilotati tra 2020 e 2021 in cambio di tangenti per i servizi digitali. Per i pm, come sostenuto a più riprese dalla procura, la Fondazione Milano-Cortina è organismo di diritto pubblico, e non privato, e dunque quel decreto andrebbe annullato dalla Corte. Così da sbloccare le indagini. Resta il fatto però che ci vorranno ora mesi prima che la Corte costituzionale decida sul ricorso, dunque ogni decisione anche riguardo all’inchiesta dovrebbe arrivare ben dopo che le Olimpiadi invernali (6-22 febbraio 2026) si saranno già svolte. Nell’attesa, la giudice ha sospeso il giudizio sui sette indagati del procedimento.

L’ira del governatore della Lombardia Fontana

La mossa della procura ha già fatto infuriare il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. «Quando partirono le Olimpiadi, il governo stabilì che la Fondazione che avrebbe avuto in gestione l’organizzazione dei Giochi dovesse essere di diritto privato. Improvvisamente salta fuori che è di diritto pubblico e cambia tutto. Per organizzare un evento importante come le Olimpiadi ci vuole elasticità che il pubblico non ci consente di avere», lamenta il governatore lumbard ai microfoni di 7 Gold. Secondo Fontana, i magistrati «stanno cercando di mettere delle zeppe in un’organizzazione che sta funzionando e sta dando risposte eccellenti». «Aspettiamo l’esito della decisione della Suprema Corte, ma tutti i comportamenti commessi in vigenza della legge in questione credo escludano la sussistenza di qualunque reato: è anche abbastanza anomalo il comportamento della Procura», conclude Fontana.

Foto di copertina: ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

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