Crollo Torre dei Conti, la relazione: «I solai? Idonei ma al lavoro non più di 2 operai per volta»

I solai della Torre dei Conti sono «idonei a sopportare i carichi previsti durante la rimozione dell’amianto», così come «il transito o la permanenza di operai». Purché non siano «più di due per volta». Così si conclude la relazione del maggio 2025 che ha dato l’ok ai lavori. Firmata dall’ingegner Stefano De Vito per la Bcd Progetti srl, è stata acquisita ieri dalla procura di Roma che indaga per omicidio, lesioni e disastro colposi in relazione al crollo. Intanto tra le ipotesi per scongiurare altri pericoli c’è quella di demolire e ricostruire la Torre.
La relazione strutturale della Torre dei Conti
La relazione di 15 pagine oggi la racconta Il Fatto. Il documento ha di fatto dato il via libera ai lavori in cui è morto l’operaio Octav Stroici ed è rimasto ferito Gaetano La Manna. Il fascicolo d’indagine è affidato ai pm Mario Dovinola e Fabio Santoni e agli aggiunti Antonino Di Maio e Giovanni Conzo. La società Bcd Progetti srl, selezionata da Invitalia, il 19 dicembre 2024 aveva ricevuto in affidamento diretto dal Comune di Roma la progettazione esecutiva e la direzione operativa per la categoria “Strutture”, con importo di circa 176 mila euro lordi. I solai, c’è scritto, «appaiono complessivamente in buono stato di conservazione». Per testarlo vengono eseguite quattro prove di carico posizionando sacchi di malta da 400 kg.
Non più di due operai
Secondo la relazione così «è stata verificata la totale integrità della struttura durante la prova», si legge. Unica prescrizione all’esecuzione ai lavori riguarda gli operai da impegnare sui solai, «non più di due per ambiente a scopo cautelativo». I lavori da 6,9 milioni di euro totali – di cui circa 4,5 milioni per opere strutturali, architettoniche e impiantistiche – poi sono stati assegnati alle società edili Picalarga srl ed EdilErica srl (di cui era dipendente Stroici). «C’è una stretta collaborazione tra progettisti architettonici e strutturali», aveva dichiarato, il 24 febbraio 2025 alla commissione capitolina per il Pnrr, l’architetto Federico Gigli, il responsabile unico del procedimento. Ovvero il dirigente della Sovrintendenza che supervisiona i lavori. Gigli spiegava che «la progettazione della Torre dei Conti è iniziata solo ora, a causa di un problema informatico che l’aveva esclusa da Invitalia».
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I lavori e il Pnrr
Nella relazione si scrive anche che «i lavori procedono con urgenza per rispettare la scadenza di giugno 2026, termine del finanziamento Pnrr». Proprio la fretta sarà uno degli elementi su cui si concentreranno le indagini.
