Milano, ragazza aggredita sul treno da uno sconosciuto: «Nessuno mi ha aiutata». Fermato 26enne

«Mi ha detto che mi avrebbe uccisa». È il racconto di Stephanie, una ragazza che ha denunciato di essere stata aggredita improvvisamente su un treno tra la Brianza e Milano con calci, pugni e minacce di morte. L’aggressione è avvenuta lunedì sera, tra le stazioni di Carnate-Usmate e Arcore, sulla linea Ponte San Pietro-Milano Garibaldi. Il presunto responsabile è un 26enne di origine straniera, che è stato rintracciato e fermato dalla polizia ferroviaria. L’uomo è già noto alle forze dell’ordine per precedenti simili ed era in Italia con un permesso di soggiorno scaduto e non rinnovato. Il questore di Palermo gli aveva già imposto un foglio di via obbligatorio di quattro anni dopo che aveva minacciato con un coltello una ragazza dentro un bar.
L’aggressore sarà espulso
L’uomo è stato riconosciuto la mattina successiva in stazione a Carnate dal personale di sicurezza di Trenord, che ha subito allertato la polizia ferroviaria. Dopo il fermo, è stato trasferito al Centro di permanenza per il rimpatrio di Torino in attesa dell’espulsione.
Il racconto della vittima: «Salvata grazie allo spray al peperoncino»
La vittima è una ragazza brasiliana di San Paolo, con origini italiane. Il suo incubo è cominciato quando, alla fermata di Carnate, sono saliti nuovi passeggeri. Tra loro, un uomo che ha iniziato a fissarla con insistenza, fino a urlarle contro improvvisamente e senza motivo. La ragazza, spaventata, ha afferrato lo spray al peperoncino che teneva in borsa. Quando ha provato a difendersi rispondendo con un «stai zitto tu», la situazione è degenerata.
Ti potrebbe interessare
- Caso Giulia Cecchettin, si chiude la vicenda giudiziaria: la procura rinuncia all’appello. Così per Turetta l’ergastolo diventa definitivo
- «Sei una gran put***a», la sindaca Salis denuncia gli insulti sessisti che riceve sui social: «Per questo è urgente l’educazione sessuo-affettiva» – Il video
- «Eravamo al telefono due minuti prima. Mi ha detto: “Un pazzo”». Il racconto del marito di Anna Laura Valsecchi accoltellata a Milano
L’uomo si è avventato su di lei, l’ha afferrata per il collo, colpita con un pugno e, quando è caduta a terra, avrebbe continuato a prenderla a calci. Secondo la ricostruzione della vittima, solo l’uso dello spray al peperoncino le ha permesso di liberarsi e fuggire. «Sono stati minuti infiniti di aggressione fisica e verbale mentre cercavo di scappare», racconta. «L’unica cosa che mi ha salvato la vita è stato lo spray al peperoncino perché le persone guardavano senza provare ad aiutarmi. Oggi sono riuscita a scappare e salvarmi la vita, ma ci sono tante ragazze che vengono uccise da tipi come questi».
