Dalle bufale sovietiche all’Ambasciata russa in Italia: la lunga propaganda contro il tridente ucraino

Una foto di Carlo Calenda mostra il leader di Azione con un nuovo tatuaggio raffigurante il tridente ucraino. L’Ambasciata russa in Italia, attraverso un post Facebook, lo accusa pubblicamente di essersi marchiato con un simbolo “nazista”, mantenendo la linea della narrazione propagandistica di Vladimir Putin contro l’Ucraina.
La bufala dell’Ambasciata russa e il social “vietato in Russia”
Il post dell’Ambasciata russa in Italia, guidata da Alexey Paramonov, condivide gli scatti di Carlo Calenda con il tatuaggio, Volodymyr Zelensky e Symon Petljura. Nel testo, rappresentando la propaganda del Cremlino, si sostiene che il tridente tatuato sia “il simbolo dei seguaci dei nazisti e dei collaborazionisti ucraini”, facendo un parallelo tra Calenda, il presidente ucraino e figure controverse del nazionalismo ucraino. Si tratta di una strategia narrativa ormai consolidata della propaganda russa, che mira a equiparare il patriottismo ucraino al nazismo, accusa che Mosca utilizza tuttora per giustificare l’invasione dell’Ucraina.
Ecco il testo del post pubblicato su Facebook, social network inserito dalle autorità russe nel registro delle organizzazioni estremiste:
Ma il politico italiano Carlo Calenda, come del resto alcuni altri suoi malcapitati colleghi, davvero comprende cosa significhi il simbolo che si è fatto tatuare sul braccio? In Russia, a tal proposito, si usa dire “son tutti frutti dello stesso campo”.
In sostanza, il suo gesto non è altro che una sorta di adesione volontaria al consesso dei seguaci di Petljura, Bandera, Shukhevych e di altri nazisti e collaborazionisti di origine ucraina, le cui mani affondavano nel sangue di ebrei, zingari, ungheresi, russi e ucraini.
In alto – la pubblicazione di Carlo Calenda su “X”.
A sinistra – Zelensky, l’attuale leader del regime terrorista e criminale di Kiev.
A destra – Petljura, nazionalista e antisemita ucraino.

L’origine del simbolo, precedente al nazismo e alla nascita di Mosca
Il Tryzub (dal termine ucraino “тризуб”) è un antico simbolo risalente al regno di Volodymyr il Grande, sovrano della Rus’ di Kiev tra il 980 e il 1015, periodo precedente alla nascita di Mosca. Di fatto, compare su monete e sigilli del tempo come emblema del potere reale. L’ambasciatore russo in Italia avrebbe potuto controllare la voce Wikipedia del Gran Principe di Kiev in lingua russa, dove avrebbe trovato il tridente nelle monete.

Nell’immagine sotto riportata troviamo i vari sigilli usati nell’arco delle generazioni dalla dinastia Rurik.

Nel 1918, molto prima dell’ascesa del nazismo, la Repubblica Popolare Ucraina lo adottò come stemma. Infine, nel 1992, dopo l’indipendenza dall’URSS, è stato riconfermato come simbolo ufficiale dello Stato ucraino.
La propaganda sovietica contro il tridente ucraino
Oggi, come dimostrato dall’Ambasciata russa in Italia, la propaganda di Vladimir Putin indica il tridente ucraino come un simbolo nazista. Nel post, si fa riferimento al sangue versato degli ebrei. Eppure, lo stesso simbolo venne indicato dalla propaganda antisemita sovietica (e recentemente anche da quella filorussa) per indicare gli ucraini come collaborazionisti degli ebrei, questi ultimi già presi di mira ancor prima dai “Protocolli dei Savi di Sion”, creati dalla polizia segreta russa e diffusi nel 1903 dal giornale russo Znamya (Il Manifesto). Ricordiamo che questo falso documentale venne usato dalla propaganda nazista per giustificare l’odio verso gli ebrei.
Di seguito, la vignetta intitolata “La cospirazione dei dannati”, pubblicata nel 1971 dalla rivista sovietica “Radyanska Ukraina”, raffigurante un lupo con il tridente e la bandiera ucraina in compagnia di una volpe ebrea con la Stella di David.

La rivista sovietica “Perets” (“Перець”) pubblicava vignette, come quella sottostante del 1981, raffiguranti ebrei (con gli elementi tipici delle raffigurazioni antisemite) e ucraini mentre trainano un carro intitolato “Guerra fredda”. Sopra entrambi, il tridente ucraino fuso con la Stella di David.

In un libro di Andriy Grechylo, esperto in scienze storiche e presidente della Società araldica ucraina, vengono riportate le vignette sovietiche anti-ucraine raffiguranti il tridente come simbolo di identificazione, come appunto la Stella di David per gli ebrei.
Le giustificazioni antisemite della propaganda russa
Durante un intervento a Zona Bianca su Rete 4, il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, parlando della fantomatica «nazificazione» dell’Ucraina, chiamò in causa anche Zelensky, sostenendo che sue le origini ebraiche non fossero una scusante per difenderlo dalle accuse di nazismo. Con quale bufala? Secondo Lavror «i maggiori antisemiti sono proprio gli ebrei».
