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Garlasco, Massimo Lovati convocato in procura: «Non è indagato». Sul caso di corruzione sentiti anche gli altri ex legali di Andrea Sempio – Il video

12 Novembre 2025 - 16:32 Alba Romano
Secondo "Chi l'ha visto?", lo storico difensore dell’indagato 37enne si recherà a Brescia per rispondere alle domande degli inquirenti. Gli investigatori vogliono dare un’accelerata al caso contro l’ex pm Mario Venditti e Giuseppe Sempio, padre di Andrea

Le indagini sul delitto di Garlasco stanno entrando nel vivo. Si sta stringendo sempre di più il cerchio che gli inquirenti di Brescia hanno disegnato attorno a Mario Venditti, ex procuratore aggiunto di Pavia che secondo l’accusa sarebbe stato corrotto da Giuseppe Sempio (anche lui indagato) per garantire l’archiviazione della posizione del figlio Andrea Sempio nel 2017. Nelle prossime ore davanti ai magistrati bresciani comparirà anche Massimo Lovati, ex legale di fiducia dell’indagato per l’omicidio di Chiara Poggi. A rivelarlo in esclusiva la trasmissione Chi l’ha visto?

L’interrogatorio di Lovati e le domande sulle presunte mazzette

Massimo Lovati si presenterà intorno alle 16 di domani, giovedì 13 novembre, davanti agli inquirenti. «Sarà da solo, senza difensori perché non è indagato», ha puntualizzato il portavoce Alfredo Scaccia. «Riferirà quanto ha già dichiarato pubblicamente alla stampa». Le domande all’ex legale di Sempio – il rapporto si è interrotto a metà ottobre – verteranno sul possibile passaggio di mano dei soldi dalla famiglia Sempio ai loro legali fino ai magistrati inquirenti. Ipotesi negata fortemente da Lovati e non abbracciata nemmeno dall’accusa, che propende per l’ipotesi del passaggio diretto del denaro da Giuseppe Sempio a Mario Venditti, senza l’intermediazione degli avvocati. 

Gli altri ex difensori sentiti in procura

Oltre a Massimo Lovati, la procura di Brescia ha sentito o sentirà nei prossimi giorni anche Federico Soldani e Simone Grassi, anche loro parte del primo pool difensivo di Sempio. Gli interrogatori si stanno svolgendo negli uffici del procuratore capo di Brescia, Francesco Prete, nel tentativo di fare luce sul presunto giro di mazzette che avrebbe garantito ad Andrea Sempio di evitare un arresto che sembrava cosa fatta e uscire indenne dal primo procedimento a suo carico. 

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