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Educazione sessuale e affettiva a scuola, Valditara perde la pazienza: «Indignato, avete sfruttato i femminicidi, vergognatevi». In aula è caos – Il video

12 Novembre 2025 - 13:02 Stefania Carboni
L'intervento del ministro dell'Istruzione nell'Aula della Camera in merito al provvedimento sul consenso informato: «È stato detto che con questo disegno di legge impediremmo l'educazione sessuale e affettiva nelle scuole, di informare i nostri giovani sui rischi delle malattia sessualmente trasmesse. È falso»

«È stato detto che con questo disegno di legge impediremmo l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole, di informare i nostri giovani sui rischi delle malattia sessualmente trasmesse. È falso». Queste le parole del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara intervenendo nell’Aula della Camera sul provvedimento sul consenso informato. «È stato sfruttato un tema così delicato come quello dei femminicidi, sono indignato che abbiate detto che questa legge impedisca la lotta contro i femminicidi», ha gridato. E infine: «Vergognatevi, tutto questo non c’è in questa legge». Un intervento che ha scatenato le urla dell’opposizione, con la bagarre scoppiata in Aula.

La replica del ministro dopo la bagarre

«Sono il primo a ritenere che il dibattito debba essere svelenito da polemiche e da toni forti», ha poi dichiarato il ministro dell’Istruzione e del Merito. «Le mie affermazioni – ha spiegato – non avevano un carattere personale erano però affermazioni politiche legate a un’accusa precisa. Si riferivano a quelle affermazioni che accusavano il ddl di non consentire la lotta contro i femminicidi e la violenza di genere. Affermazioni di questo tipo sono vergognose. Il tema e’ di straordinaria drammaticità. Al di là delle mie parole, credo che tutte le contestazioni sono possibili al ddl, ma teniamo da parte la violenza di genere che ci vede alleati, siamo dalla stessa parte per sradicare un fenomeno inaccettabile. Contestualizziamo dunque le mie affermazioni che non erano rivolte a nessuno di voi ma di natura politica». E infine: «Mi dispiace se qualcuno si è sentito offeso ma assicuro che questo ddl non indebolisce in alcun modo la lotta contro i femminicidi. Anzi, nei nostri programmi ribadiamo la centralità dell’educazione alla lotta contro la violenza di genere e ai femminicidi».

Le proteste in aula

Dai banchi delle opposizioni sono però continuate le critiche, dopo che il ministro ha lasciato l’aula per un appuntamento istituzionale in Puglia. Tra gli altri è intervenuto anche Bruno Tabacci (Pd): «Mi sono sentito particolarmente offeso, conoscendo il ministro da molti anni. Sono nostalgico del linguaggio parlamentare che ho studiato da Moro, Berlinguer e Almirante. C’e’ una retrocessione».

(video Vista)