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Caos treni a Roma Termini per un suicidio sui binari in Calabria. Ritardi oltre le 8 ore, disagi all’Alta velocità: le tratte coinvolte

13 Novembre 2025 - 17:39 Alba Romano
ritardi treni suicidio termini
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Una donna si è tolta la vita nei pressi di Praja, gettandosi sotto il Frecciarossa diretto a Venezia. I ritardi vanno da 280 a 500 minuti

I ritardi che si sono accumulati sulla tratta Reggio Calabria-Roma sono arrivati a toccare i 360 minuti in partenza dopo che, intorno alle 8.30 di stamattina, una donna si è gettata sui binari nei pressi della stazione di Praja-Ajeta-Tortora, in provincia di Cosenza, mentre passava un Frecciarossa diretto a Venezia. La donna, collaboratrice scolastica, ha perso la vita. I rilievi dell’autorità giudiziaria si sono poi prolungati fino alle 15.15 quando, da comunicazione ufficiale di Trenitalia, la circolazione ha iniziato gradualmente a riprendersi. Nonostante tutto, come scrive Corriere, dopo le 16 i ritardi continuavano ad aumentare fino a sfiorare i 500 minuti nel treno AV 8418 Reggio Calabria-Venezia.

I treni coinvolti e i ritardi accumulati

I ritardi di sono accumulati soprattutto per quattro Frecciarossa e un Italo, che sono arrivati ad accumulare fino a sei ore di ritardo sui binari della stazione romana di Termini. Si tratterebbe dei convogli: AV 8418 per Venezia Santa Lucia, AV 9584 per Torino Porta Nuova, AV 8134 per Torino Porta Nuova, AV 9642 per Torino Porta Nuova e AV 9588 per Torino Porta Nuova. Qui la situazione in tempo reale. Nell’attesa, è stato attivato un servizio di bus sostitutivi tra Sapri e Paola. Al momento i ritardi ammontano a:

  • AV 8418 per Venezia Santa Lucia: 480 minuti
  • AV 9584 per Torino Porta Nuova: 412 minuti
  • AV 8134 per Torino Porta Nuova: 404 minuti
  • AV 9642 per Torino Porta Nuova: 308 minuti
  • AV 9588 per Torino Porta Nuova: 283 minuti

Assoutenti: «Basta bonus per i disagi, vogliamo indennizzi come gli aerei»

«Dopo il nuovo caos registrato oggi sul fronte ferroviario servono indennizzi per passeggeri parametrati ai disagi subiti, i bonus non bastano», ha commentato Assoutenti. «Non è più procrastinabile una revisione della normativa sui diritti dei passeggeri delle ferrovie, per avvicinarla a quella già in vigore per il trasporto aereo». Secondo il presidente Gabriele Melluso: «È necessario garantire un risarcimento equo e immediato a chi ha visto compromessi tempo, impegni e serenità di viaggio. Solo così si potrà ristabilire un rapporto di fiducia tra viaggiatori e servizio ferroviario».

In aggiornamento

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