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Scioperi di venerdì perché si finisce sabato e domenica sui giornali letti di più. La spiegazione a sorpresa del segretario della Cgil Maurizio Landini

14 Novembre 2025 - 16:37 Fosca Bincher
sciopero venerdi spiegazione
sciopero venerdi spiegazione
Il sindacalista risponde a Tagadà su La7 alle polemiche sulle astensioni dal lavoro l’ultimo giorno della settimana: «Quel giorno poi causiamo più disagi ad esempio nei trasporti». Così gli italiani si accorgerebbero meglio delle loro ragioni

Se gli scioperi sono quasi sempre di venerdì è per l’effetto mediatico più importante che hanno in quel giorno: le notizie e le polemiche continuano tutto il week end, quindi sia il sabato che la domenica, quando i giornali sono più letti perché vendono di più. È una scelta quasi da comunicatore quella con cui il segretario della Cgil, Maurizio Landini, ha risposto alle polemiche di molti esponenti del centrodestra e del governo sugli scioperi che quasi sempre vengono indetti nel fine settimana. Landini, intervistato da Alessio Orsingher e Luca Sappino nella puntata di Tagadà su La7 di venerdì 14 novembre, ha anche replicato al governo che sostiene come parte della manovra (la detassazione degli aumenti contrattuali) fosse in accoglimento delle richieste sindacali. «Non è vero», ha sostenuto il segretario del Cgil, «noi abbiamo chiesto molto di più. Ad esempio, che la detassazione fosse rivolta a tutti i lavoratori pubblici e privati anche per gli aumenti dei contratti rinnovati nel 2024. Invece è rivolta solo a una parte dei lavoratori privati, con redditi fino a 28 mila euro, e solo per gli aumenti dal 2025. Abbiamo chiesto 100, ci danno solo 1 e dovremmo pure ringraziare?».

Sabato e domenica poi leggono di più, e i disagi ai viaggiatori venerdì sono superiori

Ma è sugli scioperi del venerdì che Landini ha risposto in modo sorprendente, rivendicando soprattutto l’efficacia mediatica di quella scelta: «Ci sono delle ragioni», ha spiegato, «per cui gli scioperi vengono indetti soprattutto il venerdì. La prima ragione è che se lo fai quel giorno lì parlano di te il giorno dopo, e conviene farlo il venerdì perché poi parlano di te il sabato e la domenica, ci sono più giornali letti, c’è più informazione. In alcuni casi il venerdì lo fai perché è più facile spostarsi per chi vuole farlo. E poi il venerdì crei più disagi ad esempio sui trasporti. Lo sciopero è fatto per creare di più un problema. L’effetto dello sciopero non è solo il giorno che tolgono in busta paga a chi lo fa, ma è proprio determinare un disagio agli altri. Non è che la scelta del venerdì nasce adesso, c’è una storia di scioperi che generalmente rinunciano a quella giornata lì. Ma al di là del giorno il punto di fondo che emerge è quello di un governo che comunque non sta ascoltando per nulla».

Per la Cgil è chiaro che il governo voglia limitare il diritto costituzionale di sciopero

Secondo Landini di fronte alle minacce di un intervento legislativo per limitare gli scioperi nel fine settimana «è chiaro che il governo voglia andare verso una limitazione del diritto di sciopero. Ne stanno facendo di tutti i colori. Matteo Salvini una volta sì e una volta no ha fatto la prescrizione (ndr Landini ha detto proprio così, ma voleva dire “precettazione”, come gli hanno fatto notare i conduttori di Tagadà). Quindi si è di fronte a un tentativo esplicito di mettere in discussione un diritto previsto dalla Costituzione, fra l’altro regolato per legge. L’Italia è l’unico paese in Europa che ha una legge per i servizi pubblici in cui devi dare un preavviso di sciopero di dieci giorni e in cui devi comunque garantire i servizi essenziali, le fasce di garanzia… In altri paesi, Germania, Francia, Inghilterra… queste cose non esistono. E la legge esiste in Italia perché l’ha voluta il sindacato proprio perché sappiamo che in alcuni casi puoi anche creare dei danni importanti ai cittadini. Abbiamo voluto così una auto regolamentazione: anche se fai lo sciopero generale ci sono servizi essenziali che vengono garantiti».

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