Ultime notizie Atp FinalsDonald TrumpJannik SinnerJeffrey Epstein
CULTURA & SPETTACOLOCinemaPapa Leone XIVVaticano

Quest’anno il cinepanettone è «Vacanze in Vaticano». A Papa Leone XIV tocca recitare con Vanzina, De Sica, Cucinotta & c

15 Novembre 2025 - 15:46 Fosca Bincher
Papa Leone incontra attori e registi cinema
Papa Leone incontra attori e registi cinema
Un’ora di stretta di mani del pontefice ai protagonisti della commedia all’italiana dopo l’incontro con i protagonisti del grande schermo. C’era però anche il cinema d’autore. Da Giuseppe Tornatore a Cate Blanchett e Spike Lee che ha fatto dono al pontefice di una maglia della Nba con il nome di “Pope Leo”.

Il cinepanettone 2026 è «Vacanze in Vaticano», e si è girato davanti a Papa Leone XIV la mattina di sabato 15 novembre, quando il pontefice ha accolto 160 fra attori, registi e maestranze del cinema raccontando loro cosa ama il grande schermo e mandando anche un “avviso di garanzia” al ministro italiano della Cultura, Alessandro Giuli, sulla necessità di sostenere anche con fondi pubblici un mondo che altrimenti rischia di scomparire. Ma è stato alla fine dell’incontro pubblico che si è girato quello che davvero sembrava il cinepanettone dell’anno. Anzi, della storia.

Faccia a faccia con i più celebri protagonisti della commedia all’italiana

Con una invidiabile pazienza Papa Leone XIV ha ricevuto uno ad uno i 160 invitati, stringendo le mani (in qualche caso anche baciando ed abbracciando), ricevendo i doni che gli portavano, ascoltando i piccoli discorsi che si erano preparati alla sua presenza. È lì che sono state scattate le immagini chiave del cinepanettone all’italiana. Quando il Papa ha stretto la mano in sequenza al padre indiscusso del genere, Enrico Vanzina, poi a uno degli attori chiave come Christian De Sica, accompagnato dalla moglie. E non sono mancati i faccia a faccia con altri protagonisti della commedia all’italiana, come Maria Grazia Cucinotta, il gigantesco Max Tortora (che si è dovuto chinare per salutare il Papa), o Monica Bellucci. E ancora comici come Giacomo Poretti del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, o Chiara Francini. C’era Stefania Sandrelli a capo coperto, vestita come un patriarca ortodosso, e Luca Barbareschi vestito da rabbino, con una preziosa kippah blu notte con perline.

Le strette di mano anche con attori e registi del cinema d’autore

Davanti a Leone XIV è sfilato anche il cinema di autore italiano, da Liliana Cavani a Marco Bellocchio, da Matteo Garrone a Ferzan Ozpetek e Giuseppe Tornatore. Sergio Castellitto si è messo in fila con la figlia Maria e ha fatto benedire dal pontefice due anelli (nozze in vista?). Giulio Base con la moglie Tiziana Rocca sono stati protagonisti della chiacchierata più lunga faccia a faccia con il Papa. Molti gli attori di fiction e serie tv famose, da Edoardo Scarpetta e a Marcello Fonte, il canaro di Dogman, a Luigi Lo Cascio e Lino Capolicchio. In qualche modo iconico anche lo scatto fra Leone e Giacomo Ferrara, che è Spadino, il capo criminale zingaro nella fortunata serie tv Suburra.

Spike Lee emozionatissimo regala a “Pope Leo” una maglietta Nba con il suo nome

Non è mancato anche il grande cinema internazionale all’incontro in Vaticano. La prima a salutare il Papa è stata Cate Blanchett, seguita da un emozionato Viggo Mortensen, l’Aragorn del Signore degli Anelli, che ha portato anche un piccolo regalo per Leone. Lo ha fatto un altrettanto emozionato Spike Lee, che negli Stati Uniti aveva fatto realizzare una maglietta della Nba con il nome di “Pope Leo” e l’ha consegnata nelle mani del diretto interessato. Il Papa però gli ha consigliato di girarsi verso i fotografi, altrimenti il regalo non l’avrebbe visto nessuno e lui tutto sorridente ha obbedito.

Fra i film più amati da Leone XIV c’è “La vita è bella” di Roberto Benigni

Nel discorso che ha preceduto l’interminabile giro di strette di mano Leone XIV ha avuto parole romantiche e nostalgiche per il grande cinema di un tempo. «Non abbiate paura del confronto con la ferite del mondo», ha esortato il Papa, che in un video introduttivo aveva svelato la sua predilezione per “La vita è bella” di Roberto Benigni e per il musical con Julie Andrews “Tutti insieme appassionatamente”. Leone poi ha così continuato: «La violenza, la povertà, l’esilio, la solitudine, le dipendenze, le guerre dimenticate sono ferite che chiedono di essere viste e raccontate. Il grande cinema non sfrutta il dolore: lo accompagna, lo indaga. Questo hanno fatto tutti i grandi registi. Dare voce ai sentimenti complessi, contraddittori, talvolta oscuri che abitano il cuore dell’essere umano è un atto d’amore. L’arte non deve fuggire il mistero della fragilità: deve ascoltarlo, deve saper sostare davanti ad esso».

La tiratina d’orecchi anche a Giuli sui fondi per il cinema tagliati

C’è stata anche una considerazione che qualcuno ha pensato rivolta al governo italiano e al ministro della Cultura, Alessandro Giuli, alle prese con una legge di bilancio che opera non pochi tagli al cinema. Papa Leone ovviamente non parla a un paese solo, ma ha detto cose che sono sembrate musica per le orecchie dei cineasti italiani: «Le sale cinematografiche», si è lamentato il pontefice, «vivono una preoccupante erosione che le sta sottraendo a città e quartieri. E non sono in pochi a dire che l’arte del cinema e l’esperienza cinematografica sono in pericolo. Invito le istituzioni a non rassegnarsi e a cooperare per affermare il valore sociale e culturale di questa attività»