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«Il maschio? Non accetta la parità: è nel suo Dna», polemica sul ministro Nordio. Le frasi della ministra Roccella: «Femminicidi? Non calano con educazione sessuale»

21 Novembre 2025 - 15:25 Davide Aldrigo
Carlo Nordio Eugenia Roccella
Carlo Nordio Eugenia Roccella
Scoppia la protesta delle opposizioni dopo le dichiarazioni dei due ministri. Cosa hanno detto Nordio e Roccella alla conferenza contro il femminicidio

Scoppia la polemica dopo le parole del ministro della Giustizia Carlo Nordio e di quella per la Famiglia Eugenia Roccella alla conferenza internazionale contro il femminicidio in corso oggi a Roma. Il Guardasigilli ha infatti spiegato il fenomeno sostenendo che per ragioni storiche, o meglio evolutive, «il maschio non accetta la parità, il suo codice genetico fa resistenza». Poco dopo, la collega di governo ha aggiunto che «non c’è correlazione tra educazione sessuale e un calo dei femminicidi», scatenando le proteste dell’opposizione che da settimane dibatte sulla possibilità di introdurre nelle scuole una formazione di questo tipo.

Il maschilismo secondo Nordio

«Io mi sono sempre chiesto – ha osservato Nordio -, da modesto studioso anche di storia, come mai siamo arrivati a questa prevaricazione continua, ininterrotta, secolare, millenaria, dell’uomo nei confronti della donna: è una risposta se vogliamo un po’ darwiniana della legge del più forte». Così, gli uomini in quanto dotati per natura «di una forza muscolare maggiore di quella delle femminucce» hanno «fondato il cosiddetto maschilismo». «Se andiamo a guardare la storia dell’umanità – ha proseguito il ministro -, vediamo che purtroppo, salvo rare eccezioni, è un continuo dominio maschile».

La proposta di Nordio per sradicare la «superiorità sedimentata»

Questa superiorità «è difficile da rimuovere perché è una sedimentazione che si è formata in millenni di sopraffazione» e perciò «anche se oggi l’uomo accetta, e deve accettare, questa assoluta parità formale e sostanziale nei confronti della donna, nel suo subconscio, nel suo codice genetico trova sempre una certa resistenza». La proposta di Nordio è dunque quella «intervenire con le leggi, con la repressione, con la prevenzione. Ma è soprattutto necessario intervenire sull’educazione. Un po’ come fanno gli psicologi, gli ipnotisti, gli psicanalisti, quando trovano una specie di tara mentale che deriva da un trauma adolescenziale, noi dobbiamo cercare di rimuovere dalla mentalità dei maschietti questa sedimentazione millenaria di superiorità che continua a tradursi in questi atti di violenza».

Roccella: «Nessuna correlazione fra educazione sessuale e calo delle violenze»

Il tema dell’educazione sessuale è stato anche il passaggio più discusso dell’intervento di Roccella. Secondo la ministra della Famiglia, «se vogliamo parlare di educazione sessuo-affettiva ne parliamo, ma lateralmente, perché se guardiamo ai Paesi dove da molti anni è un fatto assodato – come per esempio la Svezia per dire quello più noto al mondo – non c’è correlazione con una diminuzione dei femminicidi: la Svezia ha più violenze e più femminicidi di noi». Roccella ha poi chiarito: «Non voglio criminalizzare la Svezia, ma non c’è una correlazione fra l’educazione sessuale a scuola e una diminuzione di violenze contro le donne. Quindi possiamo parlarne, ma non mettiamole insieme».

La protesta dalle opposizioni

Le uscite di Nordio e Roccella hanno scatenato i partiti di opposizione. La responsabile nazionale scuola del Pd Irene Manzi ha giudicato le parole della ministra Roccella «fuorvianti e non supportate da un’analisi seria dei dati», mentre Chiara Appendino, deputata 5 Stelle si è accanita su Nordio, che «dopo aver demolito la giustizia, garantito impunità ai soliti noti, liberato uno stupratore di bambini e preso a modello Gelli, ci regala un’altra perla». Angelo Bonelli (Ave) ha commentato: «Benvenuti nel Medioevo!», mentre per Maria Elena Boschi (Italia Viva) le parole dei ministri sono imbarazzanti: «Il ministro della Giustizia, che parla della violenza contro le donne come di una “tara” maschile, e la ministra per le Pari opportunità, che sostiene che l’educazione non serva a contrastare i femminicidi, stanno insultando tutte le donne che ogni giorno chiedono rispetto e pari opportunità».

Foto copertina: (ANSA/GIUSEPPE LAMI) Il ministro per le Pari opportunita’ Eugenia Roccella e il ministro della Giustizia Carlo Nordio alla Camera durante votazione sulle questioni pregiudiziali al ddl maternità surrogata, Roma 18 Luglio 2023.

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