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Moody’s promuove l’Italia, alza il rating a Baa2 dopo 23 anni. Giorgetti: «Un’ulteriore conferma della ritrovata fiducia in questo governo»

21 Novembre 2025 - 22:55 Alba Romano
L'outlook passa da positivo a stabile. La storica promozione arriva dopo quelle di S&P in primavera e Fitch in ottobre

Ora è ufficiale: Moody’s ha alzato il rating dell’Italia dopo 23 anni, elevando il suo giudizio da Baa3, il livello più basso dell’investment grade, a Baa2. L’outlook del Paese passa da positivo a stabile. «Siamo soddisfatti della promozione di Moodys – fa sapere il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti – Un’ulteriore conferma della ritrovata fiducia in questo governo e dunque nell’Italia».

Le motivazioni

«Il miglioramento del rating riflette un percorso coerente di stabilità e decisioni politiche che migliorano l’efficacia di riforme economiche e di bilancio e degli investimenti attraverso il Pnrr», scrive Moody’s nelle motivazioni. La società di rating guarda «alla prospettiva di ulteriori azioni politiche a sostegno della crescita e del consolidamento fiscale oltre la scadenza del 2026» del Pnrr – si legge – attendendosi un debito in calo dal 2027 in poi. L’outlook stabile bilancia la possibilità di riforme che «potrebbero migliorare le prospettive di crescita dell’Italia», ma anche del fatto che «il calo del debito dipende da una crescita robusta e deficit primari crescenti».

«Dal momento che si è creato spazio fiscale contenendo la spesa corrente e aumentando le entrate, giudichiamo probabili questi investimenti», scrive ancora Moody’s riferendosi alla previsione, nella bozza della manovra, di investimenti pubblici che resteranno al di sopra del 3,5% del Pil nel periodo 2026-2028. Un livello sostenuto di investimenti pubblici «migliorerà il profilo di credito dell’Italia attraverso infrastrutture e competitività, e sosterrà la crescita economica».

L’ultimo upgrade risaliva al 2002

Già nella mattinata di oggi si parlava di una possibile «storica» revisione al rialzo, alimentando l’attesa a Palazzo Chigi. Secondo diversi analisti la più prudente tra le grandi società di rating era pronta a migliorare la valutazione del Paese, fino a oggi ferma a Baa3. L’ultimo upgrade risaliva al maggio 2002, quando Moody’s portò il giudizio da Aa3 ad Aa2. La promozione arriva dopo quelle di S&P in primavera e Fitch in ottobre.

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