Vede l’ex capo caduto nel canale con l’auto e si tuffa: la storia di Elton Zefi e l’imprenditore che ha rischiato di annegare a Padova – Il video
L’imprenditore padovano Giuseppe Salvalajo deve la vita ai due uomini che ieri mattina l’hanno salvato dalle acque del canale Battaglia, dove è caduto ieri mattina con la propria auto, una Toyota Yaris. L’anziano, fondatore dell’omonima azienda che opera nel settore dei recuperi architettonici di pregio, era appena uscito da casa – la rinascimentale Villa Molin, disegnata dall’architetto Vincenzo Scamozzi – quando è finito nel fiume che scorre lungo la strada. Sotto choc e intrappolato nel veicolo, l’anziano è stato salvato dall’intervento di due uomini, che dopo aver tentato invano di rovesciare l’auto sono riusciti comunque a estrarre il guidatore. Una volta completato il salvataggio, c’è stato anche spazio per una sorpresa: uno dei soccorritori è un ex dipendente di Salvalajo.
L’intervento per soccorrere l’uomo nel fiume
Elton Zefi, albanese, ha compiuto 32 anni proprio il giorno del salvataggio. Oggi è impiegato nel fotovoltaico ed era con un collega al momento del fatto. «Stavamo percorrendo strada Battaglia, ma il traffico era caotico. Il mio collega ha così deciso di prendere una stradina secondaria. Avevamo un appuntamento di lavoro e non volevamo arrivare tardi. Ad un tratto, in lontananza, abbiamo visto un capannello di gente e ci siamo fermati». Capita la gravità della situazione, l’operaio è intervenuto senza pensarci due volte: «Mi sono tolto i pantaloni e il giubbotto e sono entrato in acqua – racconta l’operaio di origine albanese – Un altro signore mi ha dato una mano. Abbiamo cercato di rompere il parabrezza, ma non ci siamo riusciti, così l’altro uomo è salito sul tetto dell’auto nel tentativo di sfondare il vetro posteriore, ma non c’è riuscito».
Il salvataggio
Dopo questi vani tentativi, la situazione si è sbloccata. «Ad un tratto l’automobilista ha tirato fuori una mano dal cristallo posteriore della vettura. Ho capito che l’unico modo per salvarlo era provare a trascinarlo fuori proprio da lì. Ho fatto tre tentativi, ma non sono andati a buon fine. Avevo i crampi alle gambe e il freddo iniziava a farsi sentire, stavo per arrendermi, ho provato un’ultima volta con tutte le forze che mi erano rimaste e sono riuscito ad estrarlo dall’abitacolo. Poi l’ho portato a riva sano e salvo». Poco dopo Zefi ha scoperto a chi aveva salvato la vita: «Quando la polizia locale mi ha detto che era il proprietario di Villa Molin, Giuseppe Salvalajo, gli ho ricordato che ho lavorato per lui. Mi ha abbracciato con gli occhi lucidi, mi ha subito riconosciuto. È stato un momento molto toccante».
Le condizioni dell’anziano
Spavento a parte, le condizioni dell’anziano sono buone. «Sto bene e ho ringraziato le persone che hanno contribuito a salvarmi in una situazione che si era fatta molto delicata – ha detto Salvalajo, ancora scosso –. Lo spavento è stato grande, ma fortuna ha voluto che sia uscito dall’acqua sano e salvo. Adesso ho bisogno di un po’ di riposo, ma devo dire che mi è andata proprio bene». Il tempismo è stato fondamentale, come ha riconosciuto lo stesso Zefi: «Non ho avuto paura, pensavo solo che bisognava fare presto».
