«Norme troppo rigide e sosta selvaggia», Firenze è la prima città italiana a dire basta ai monopattini a noleggio

Firenze come Parigi, Madrid e Praga dice addio ai monopattini elettrici a noleggio. Dal primo aprile 2026, infatti, terminerà definitivamente la sperimentazione del servizio sharing avviata nel 2020. Dopo due proroghe, Palazzo Vecchio – con una delibera firmata dall’assessore alla mobilità Andrea Giorgio – ha stabilito che non verrà attivato un nuovo servizio stabile.
Perché dice no ai monopattini?
La scelta si fonda su due aspetti principali: sicurezza e decoro urbano. Il nuovo Codice della strada impone ai conducenti l’obbligo del casco a qualsiasi età, un contrassegno identificativo, l’assicurazione e il divieto di uscire dai centri urbani. Secondo il Comune, queste regole sono difficilmente applicabili in un sistema di sharing, nonostante i controlli della polizia municipale, e rischiano di generare violazioni sistematiche della normativa. A questo si aggiungono i problemi legati al comportamento dei cittadini: sosta selvaggia, circolazione contromano, utilizzo su marciapiedi, in zone vietate o su corsie riservate a bus e taxi. Per questo l’amministrazione ha deciso di interrompere la sperimentazione, con fine del servizio fissata al 31 marzo 2026, salvo eventuali ricorsi.
Potenziamento del bike sharing
Per compensare il Comune potenzierà il bike sharing, che nel 2024 ha superato 1,5 milioni di noleggi e nel 2025 è cresciuto del 18%. L’obiettivo è aumentare le biciclette disponibili e rinnovare la flotta, soprattutto quella a pedalata muscolare. «La sicurezza stradale è per noi una priorità – afferma la sindaca Funaro –. Le nuove norme nazionali rendono impossibile garantire un servizio conforme, anche con i controlli della municipale. Per questo abbiamo deciso di fermare lo sharing dei monopattini».
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La protesta dei gestori
Chi protesta sono, però, i fornitori del servizio: «Accogliamo con forte stupore e profonda perplessità la decisione del Comune di Firenze di non rinnovare il servizio di monopattini in sharing a partire dal 31 marzo. Una scelta che interrompe bruscamente un lavoro congiunto che, fino a oggi, aveva visto un costante dialogo tra amministrazione e operatori del settore», afferma Assosharing. «Negli ultimi mesi – prosegue – avevamo collaborato fattivamente con gli uffici per individuare soluzioni concrete alle criticità emerse, comprese quelle legate alle recenti modifiche normative introdotte dalla cosiddetta “Legge Salvini”. Di fronte a un oggettivo problema, ci saremmo aspettati un’azione pragmatica e una volontà di affrontarlo, come sta avvenendo in tutte le principali città italiane. Invece, Firenze sceglie l’unica strada che non risolve nulla: alzare le mani».
