Roma, coppia di fidanzatini aggredita in auto e derubata a Tor Tre Teste: lei stuprata. Tre arrestati, ma il Dna non è dell’uomo accusato di violenza

Una coppia di giovani è stata derubata e la ragazza violentata da un gruppo di almeno tre persone al parco di Tor Tre Teste, Roma, il 25 ottobre scorso. I fatti sono stati resi noti oggi con la notizia degli arresti di tre sospettati, tutti marocchini: due fermati a Roma in zona Quarticciolo, uno nel Veneto mentre tentava di allontanarsi dalla Capitale, due giorni fa.
Cosa è successo la sera del 25 ottobre al parco Tor Tre Teste
La coppia, lui di 24 anni e lei di 18, si era appartata nel parco di Tor Tre Teste dopo aver passato la serata con amici. Erano in macchina, quando all’improvviso i malviventi hanno infranto un finestrino della vettura per impossessarsi dei loro telefonini. Entrambi i giovani erano svestiti, riporta il Corriere della Sera. Lei ha provato a coprirsi con un indumento. Poi ha gridato: «Il cellulare no, non prenderlo». Ma davanti alle richieste della coppia la situazione è peggiorata nel giro di pochi secondi. Prima il gruppo ha tirato fuori il fidanzato dall’auto. Poi lei. In due hanno trattenuto con la forza il 24enne mentre uno del gruppo ha violentato la ragazza. La coppia ha urlato, ma data la notte e l’assenza di persone intorno, nessuno è intervenuto in loro aiuto. Dopo la violenza il gruppo è scappato. I due ragazzi hanno contattato immediatamente il numero di emergenza e presentato denuncia alla polizia.
Le indagini, gli arresti e il giallo del dna
La coppia, scossa, ha raccontato alla squadra mobile di Roma cosa è successo. Non è ben chiaro però ancora quante persone abbiano effettivamente aggredito i due fidanzatini. Il gruppo di aggressori, precisa il Corriere, potesse essere composto da cinque persone. I tre arrestati sono stati fermati perché le loro impronte digitali sono rimaste impresse sui vetri dell’auto, quelli rimasti intatti. Inoltre la giovane ha identificato uno dei tre come suo aggressore (sarebbe il fermato nel Veneto) ma il dna rilevato sulla scena del crimine non combacia, così come non coincide neanche con quello dei due complici fermati. Le indagini sono ancora in corso.
