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La famiglia nel bosco e il ricorso urgente. Il piano in 6 punti per riprendersi i figli: le promesse sul bagno e il caos mediatico

01 Dicembre 2025 - 12:58 Ugo Milano
famiglia bosco rifiuto aiuto
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I legali della coppia hanno avanzato una richiesta procedurale d'urgenza. La corte d'appello dell'Aquila si pronuncerà entro 60 giorni

Sono sei i punti su cui si basa il ricorso depositato dai nuovi legali difensori di Nathan Trevallion e Catherine Birmigham, i due genitori della ormai nota famiglia nel bosco, contro l’ordinanza del tribunale dei minorenni dell’Aquila che ha disposto l’allontanamento dei tre figli della coppia. Gli avvocati Marco Femminella e Danila Solinas hanno avanzato una richiesta procedurale d’urgenza per chiedere la sospensione dell’efficacia del provvedimento e consentire, quindi, a Nathan e Catherine di riabbracciare i propri figli. La richiesta fatta ai giudici è di intervenire immediatamente, prima ancora di fissare l’udienza dibattimentale, per interrompere quello che i legali ritengono sia un trauma sia per i tre bambini che per i genitori. La Corte d’appello dell’Aquila, a questo punto, ha sessanta giorni di tempo per pronunciarsi in merito al ricorso.

La strategia in sei punti

Il ricorso presentato dai legali di Nathan e Catherine si basa su sei punti: violazione del diritto all’assistenza linguistica, idoneità della casa, questione degli esami medici, percorso di istruzione, socialità dei minori ed esposizione mediatica. Gli avvocati, in particolare, evidenziano come i coniugi, con conoscenza limitata dell’italiano, non siano stati messi in condizione di comprendere i tecnicismi giuridici del provvedimento del Tribunale. Quanto agli esami medici, nel ricorso si spiega che i genitori, non comprendendo la necessità di sottoporre bambini sani a esami ritenuti invasivi, cercavano di applicare un concetto tipico degli ordinamenti anglosassoni, ovvero una polizza fideiussoria a tutela dell’integrità psicofisica dei minori.

La promessa di realizzare il bagno in casa

Riguardo alla casa, i genitori hanno già presentato la documentazione per realizzare i servizi igienici mancanti e ampliare gli spazi. In più, hanno dato disponibilità immediata a trasferirsi temporaneamente nell’immobile messo a disposizione da un imprenditore. L’accusa di abbandono scolastico viene respinta in toto, con documenti che attestano un percorso di istruzione parentale pienamente legittimo. Il punto sull’isolamento sociale, nell’ordinanza ritenuto grave pregiudizio per lo sviluppo dei bambini, viene contestato citando i contatti con coetanei e adulti e una vita diversa dagli standard urbani. Infine, il rapporto con i media: secondo la difesa, il servizio de Le Iene che ha dato il via al tran tran mediatico è stato solo un tentativo disperato di mostrare la quotidianità di una famiglia unita.

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