Nathan Trevallion, primo pranzo alla nuova casa nel bosco. Giovedì i genitori davanti al tribunale dei minorenni: «Rivogliamo i figli prima di Natale»

«Speriamo che i tre bambini possano tornare prima di Natale così da poterlo trascorrere tutti assieme davanti ad un altro pranzo». È con una data ben precisa in mente che si è chiuso il primo pranzo di Nathan Trevallion nella nuova casa nel bosco di Palmoli, in Abruzzo. A parlare è Leonora Carusi, figlia del ristoratore ortonese Armando Carusi che ha messo a disposizione della coppia anglo-australiana l’abitazione nella speranza che i tre figli, in casa-famiglia da oltre dieci giorni per ordinanza del tribunale dei minorenni, gli vengano restituiti al più presto. Il padre dei piccoli, in una foto pubblicata sui social dall’associazione “Villaggio nel bosco” gestita da Leonora, compare sorridente di fronte a una tavola imbandita e piena di cibarie. «È stato un pranzo molto piacevole, mio padre ha preparato i pizzoccheri fatti a mano e sono stati molto graditi».
Le aperture della famiglia: «Sì alle stufe elettriche»
La nuova casa, ha spiegato la figlia di Armando Carusi, l’aveva acquisita lei per farci una fattoria didattica: «Dallo scorso anno sono impegnata ad aprire questa struttura didattica dopo aver acquistato un pezzo di bosco che guarda caso ho chiamato villaggio nel bosco. E così dopo aver appreso la vicenda di Nathan, ho chiamato l’avvocato presentando la nostra proposta. Speravo che accettasse», ha spiegato al Messaggero. Un «sì» arrivato dopo diversi giorni e con una netta apertura della famiglia Trevallion-Birmingham rispetto ai valori “neorurali” che inizialmente avevano sostenuto rigidamente: «Si è dimostrato molto disponibile alle migliorie per la casa e anche all’utilizzo di stufe elettriche durante le ore notturne, in caso di necessità, in alternativa ai camini. In questa società malata, capisco la sua intenzione e della moglie Catherine di voler far crescere i bambini in un ambiente naturale dove comunque socializzano».
Il ricorso urgente e la convocazione in tribunale
Intanto però sono numerosi gli ostacoli, soprattutto giudiziari, da superare. Giovedì 4 dicembre Nathan Trevallion e Catherine Birmingham compariranno davanti al tribunale per i minorenni dell’Aquila con i legali. Dovrebbe trattarsi di un semplice confronto, ma non si esclude che i giudici deliberino direttamente su un eventuale annullamento o revisione del provvedimento di revoca della potestà genitoriale. Venerdì scorso la famiglia ha presentato un ricorso urgente che fa leva su sei punti chiedendo di sospendere l’esecutività dell’ordinanza riaffidando i minori ai genitori essendo venuti meno i presupposti giuridici e di fatto che hanno determinato la sospensione della responsabilità genitoriale.
