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La grottesca scoperta dei finanzieri all’aeroporto di Palermo: «Si vedevano i denti». Che cosa c’era nella borsa di un viaggiatore da Bangkok – Il video

01 Dicembre 2025 - 12:39 Giulia Norvegno
Avvolto in una busta di plastica, lo strano oggetto aveva i denti in vista ed era riuscito a superare i controlli sin dalla Thailandia

Anche per i cani dell’unità cinofila della Guardia di finanza in servizio all’aeroporto di Palermo c’era qualcosa che non andava in quella valigia arrivata da molto lontano. La stessa sagoma un po’ anomala ha fatto sobbalzare davanti agli schermi i funzionari dell’agenzia delle dogane e dei monopoli. Quell’oggetto aveva fatto parecchia strada: partito da Bangkok, era arrivato in Sicilia passando per Roma Fiumicino. Quando i finanzieri della Guardia di Finanza e i funzionari dell’Agenzia delle Dogane hanno ispezionato il bagaglio di un passeggero palermitano, si sono trovati davanti la testa essiccata di un coccodrillo della specie crocodylia sp, in via d’estinzione. Il reperto, originario delle regioni tropicali e subtropicali dell’Asia, aveva i denti in vista ed era avvolto in una busta di plastica. Il passeggero è stato denunciato a piede libero e rischia una multa da 2mila a 200mila euro, fino al carcere da tre mesi a un anno.

Il traffico di specie protette e i collezionisti

Il sequestro si inserisce nell’azione di vigilanza sul commercio di specie protette prevista dalla Convenzione di Washington (CITES), che i finanzieri della Compagnia di Palermo-Punta Raisi e i funzionari doganali hanno intensificato presso lo scalo aeroportuale. Come sottolinea la Guardia di Finanza nel comunicato ufficiale, l’operazione testimonia l’impegno nella difesa della biodiversità e nella lotta ai crimini legati al traffico illegale di flora e fauna, un fenomeno che mette a rischio l’ecosistema globale. Il tema è al centro anche della conferenza CITES COP20 in corso a Samarcanda, in Uzbekistan, che riunisce delegati di oltre 180 paesi.