Federica Mogherini fermata in Belgio per presunta frode. L’indagine sugli appalti e il blitz della polizia nelle istituzioni Ue

C’è anche l’ex ministra degli Esteri Federica Mogherini tra le persone fermate questa mattina in Belgio nell’ambito di un nuovo blitz della polizia belga nell’ambito di indagini sul presunto uso improprio di fondi Ue. Mogherini, che ha guidato la diplomazia italiana nel 2014 sotto il governo di Matteo Renzi prima di fare il salto ad Alta rappresentante Ue per la politica estera (2014-2019), è oggi rettrice del Collegio d’Europa, prestigiosa scuola con sedi in Belgio e Polonia dove vengono formati i futuri «quadri» delle istituzioni europee. Secondo il quotidiano belga Le Soir sarebbe l’ex politica Pd una delle tre persone fermate questa mattina nella sede di Bruges. E ci sarebbe un altro italiano ai vertici dell’Ue tra i fermati: Stefano Sannino, già Segretario generale del Servizio d’azione esterna Ue (Eeas, la diplomazia europea) e oggi direttore generale per il Medio Oriente, il Golfo e il NordAfrica della Commissione (qui la sua recente intervista a Open). Il terzo fermato, sempre secondo Le Soir, sarebbe un dirigente del Collegio d’Europa. Il blitz della polizia federale belga è scattato con perquisizioni e fermi nelle prime ore di stamattina alla sede dell’Eeas, al Collegio d’Europa di Bruges e in alcune case private nell’ambito di un’inchiesta su un presunto uso improprio di fondi Ue.
Cosa sappiamo dell’indagine
Secondo quanto riferito da Euractiv, che ha dato per primo la notizia, le operazioni sono scattate all’alba di oggi, martedì 2 dicembre, con il sequestro di documenti e tre fermi per interrogatori con l’ipotesi di frode negli appalti pubblici, corruzione e conflitto di interessi di natura penale. Secondo un testimone, una decina di agenti in borghese sono entrati nella sede dell’Eeas intorno alle 7.30. L’inchiesta riguarda il presunto utilizzo irregolare di fondi Ue da parte dell’Eeas e del Collegio d’Europa nel 2021 e 2022, incluso l’appalto per finanziare la nuova Accademia diplomatica europea, un programma annuale di formazione per giovani diplomatici finanziato dal Servizio diplomatico Ue e poi aggiudicato proprio al Collegio d’Europa. Gli investigatori vogliono capire se i suoi dirigenti avessero avuto accesso anticipato a informazioni riservate sulla gara d’appalto. Il fascicolo si concentra anche sull’acquisto da 3,2 milioni di euro di un edificio a Bruges nel 2022 da parte del Collegio — struttura destinata a ospitare i partecipanti dell’Accademia — poco prima che l’Eeas bandisse una gara successivamente aggiudicata al Collegio per 654mila euro di finanziamento.
Il blitz a Bruxelles e la reazione della Commissione Ue
L’operazione è stata eseguita dalla polizia federale belga su richiesta della Procura europea (Eppo) che ha condotto le indagini in collaborazione con l’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf),. In una nota l’Eppo ha confermato l’operazione facendo sapere di coltivare «forti sospetti» che le regole di equa competizione siano state violate nel caso della gara d’appalto per ospitare l’Accademia diplomatica europea. Una portavoce della Commissione Ue ha confermato che anche alcuni suoi uffici sono stati oggetto del blitz della polizia, legato a «indagini in corso su attività svoltesi nel precedente mandato», ossia nel primo quinquennio in cui l’esecutivo Ue è stato guidato da Ursula von der Leyen. La portavoce non ha voluto confermare né smentire se altri funzionari Ue siano stati fermati. Una fonte dell’Eeas ha detto a Politico che l’edificio interessato a Bruxelles è il quartier generale amministrativo del servizio diplomatico Ue, che si trova in Rue d’Arlon 62. La polizia ha chiesto a tutto il personale che vi si trovava di uscire dall’edificio e lasciare aperte le porte di tutti gli uffici, armadi e cassetti.
