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Appalti Ue, Federica Mogherini rilasciata dopo 10 ore: «Collaboro coi giudici». Sannino si dimette, una «talpa» tra i suoi dietro l’indagine?

03 Dicembre 2025 - 18:26 Diego Messini
L'ex ministra degli Esteri assicura che l'Accademia diplomatica Ue avrebbe operato sempre con «integrità e equità», l'ambasciatore lascia

Sarebbe partita dalla denuncia di una «talpa» interna al Servizio europeo per l’azione esterna (Seae) la denuncia da cui ha preso avvio l’indagine culminata nei fermi di ieri di Federica Mogherini, Stefano Sannino e Cesare Zegretti per presunta frode su alcuni appalti Ue che sarebbero stati aggiudicati al Collegio d’Europa con procedure fraudolente. È quanto trapela da alcune fonti vicine all’inchiesta citate dall’Ansa. Mogherini, ex ministra degli Esteri e poi Alta rappresentante Ue per la politica estera, è stata rilasciata ieri a tarda sera al termine di un interrogatorio fiume da parte degli investigatori dell’Eppo, la Procura europea che opera di concerto con l’Ufficio anti-frode Ue (Olaf) e la polizia belga. Tornati a piede libero da ieri sera anche gli altri due indagati, l’ex segretario generale della diplomazia Ue Stefano Sannino e il dirigente del Collegio d’Europa di Bruges Cesare Zegretti. Tutti e tre sono stati formalmente informati delle accuse loro contestate. Le ipotesi di reato, conferma l’Eppo, sono quelle di frode e corruzione negli appalti, conflitto di interessi e violazione del segreto professionale.

L’autodifesa di Federica Mogherini

«L’interrogatorio è stata una lunga maratona, dalle 14 fino a mezzanotte. Sono stati forniti chiarimenti a 360 gradi, in modo più che esauriente, come richiesto legittimamente dagli inquirenti», ha detto oggi all’Ansa la legale di Federica Mogherini, Mariapaola Cherchi, sottolineando il clima “sereno” in cui si sarebbe svolto l’esame. «Mogherini è stata rilasciata senza condizioni. Ha chiesto più volte se dovesse limitare i suoi movimenti, ma le è stato sempre ribadito che non vi era alcuna restrizione, perché non ce n’era motivo. Questo dovrebbe contribuire a calmare il polverone che finora è stato sollevato soprattutto da parte dei media», ha notato poi polemicamente. Ad assicurare massima collaborazione è stata poi la stessa ex ministra cresciuta nel Pd. «Per quanto riguarda la procedura di istituzione dell’Accademia diplomatica dell’Ue, ho chiarito la mia posizione con gli inquirenti che agiscono per conto della Procura europea. Nella sua lunga tradizione, l’Accademia ha sempre applicato e continuerà ad applicare i più elevati standard di integrità ed equità», ha detto Mogherini. «Da tre anni l’Accademia diplomatica dell’Ue offre ai suoi partecipanti la massima qualità di insegnamento. Ho piena fiducia nel sistema giudiziario e confido che la correttezza delle azioni del College verrà accertata. Continuerò ovviamente a offrire la mia piena collaborazione alle autorità».

Le dimissioni di Sannino

Stefano Sannino, già apprezzato ambasciatore italiano poi passato a ruoli dirigenziali nelle istituzioni Ue, non ha rilasciato commenti pubblici, ma ha tratto il dado in modo ancora più netto, dimettendosi dalla sua posizione di direttore generale della Commissione per il Medio Oriente, il Nord Africa e il Golfo. «Non ritengo più appropriato continuare» nel ruolo, ha scritto Sannino in un messaggio allo staff che lavora con lui, secondo quanto riporta Euractiv, pur precisando di avere fiducia nel fatto che «tutto verrà chiarito» all’esito delle indagini sui presunti appalti turbati. Sannino, di fatto, andrà in pensione anticipata con la fine del mese e dunque del 2025.

Le reazioni di FdI e M5S

Nel dubbio su quanto siano davvero consistenti le accuse contro Mogherini e Sannino, sembrano incerti se andare all’affondo sul caso molti degli stessi politici, in Italia e in Ue. Oggi, dopo 24 ore di valutazioni, ha preso posizione in una nota il partito della premier Giorgia Meloni. «Ci auguriamo venga fatta rapidamente piena luce sul caso Mogherini e sulla gestione del Collegio d’Europa, al fine di verificare se siano stati compiuti i gravi reati denunciati dall’indagine in corso», ma di certo si vivono «ore di profondo sconcerto per l’ennesimo caso giudiziario che investe le istituzioni europee, ancora una volta con il coinvolgimento di esponenti della sinistra come l’ex Alto rappresentante Federica Mogherini», nota velenosa la delegazione di Fratelli d’Italia – Ecr al Parlamento europeo. Perfino più prudente il Movimento 5 Stelle. «È giusto aspettare e verificare», ha detto oggi a Radio 1 il capogruppo alla Camera Riccardo Ricciardi, secondo cui però «il problema non sono i giudici: è la politica. L’Europa ci chiede di reintrodurre l’abuso d’ufficio, proprio quello che la Lega aveva votato con noi e poi cancellato».

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