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Sono di Vito Mezzalira i resti trovati nel pozzo di casa, la svolta nel caso del postino: i 100mila euro in pensione, il fotomontaggio e la «fuga d’amore»

03 Dicembre 2025 - 11:58 Ugo Milano
vito mezzalira resti cadavere gorizia
vito mezzalira resti cadavere gorizia
L’uomo è scomparso nel 2019 quando aveva 66 anni. Per la sua morte, oltre che per truffa ai danni dello Stato, sono indagati l’allora compagna, il fratellastro e il figlio di lei

Le ossa rinvenute in un pozzo sigillato a Sagrado, nel Goriziano, sono di Vito Mezzalira. A confermarlo le impronte dei denti e della mandibola, che secondo le prime analisi dei medici legali corrisponderebbero a quelle dell’ex postino scomparso nel nulla nel 2019 quando aveva 66 anni. L’identità delle ossa umane sarà poi confermata dall’autopsia, che verrà affidata il prossimo 16 dicembre al direttore della Medicina legale dell’Università di Trieste, Stefano D’Errico, e da Manuel Gianvalerio Belgrano, direttore della Struttura di Radiologia dell’Azienda sanitaria giuliano isontina di Trieste. Per la scomparsa e la morte del pensionato sono indagati la allora compagna, Mariuccia Orlando, suo figlio Andrea Psicanec e il fratellastro di lei, Moreno Redivo. I tre avrebbero ucciso l’uomo, occultandone il cadavere, e avrebbero finto che lui fosse ancora vivo per continuare a ritirare la sua pensione. Dopo i primi sospetti, avevano spiegato la scomparsa come una «fuga d’amore» o causata da problemi personali. 

La scoperta dei resti nel pozzo

La scoperta del cadavere, in realtà ormai ridotto a ossa e brandelli di vestiti, è avvenuta lo scorso 8 novembre. Un rinvenimento clamoroso sia per le tempistiche, sei anni dopo la scomparsa dell’uomo, sia per la modalità. Gli inquirenti, che da due anni avevano riaperto il fascicolo e avevano ripreso a setacciare la villa dove l’uomo si era ritirato con la compagna per godersi la pensione. Guardando le immagini satellitari da Google Earth avevano notato una anomalia nel terreno, che li aveva portati alla scoperta di un pozzo nel giardino della abitazione coperto da una colata di cemento. All’interno, sono stati ritrovati i resti. 

Le accuse e i 100mila euro della pensione ritirati

I tre indagati sono accusati di concorso in omicidio volontario, concorso in sottrazione di cadavere e truffa aggravata e continuata a danno dello Stato. Mariuccia Orlando, aveva continuato a fingere che il compagno fosse in vita. Avrebbe addirittura mandato alla sorella del compagno, ormai defunto, un fotomontaggio per convincerla che l’uomo fosse ancora in vita. Poi aveva iniziato a sostenere che l’uomo fosse «andato via di casa all’improvviso, scappato con la barista del paese portandosi dietro tutti i soldi». Intanto, però, la donna ha continuato a ritirare i 1.500 euro al mese della pensione dell’uomo per 4-5 anni, per una cifra di circa 100mila euro. 

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