Il Giornale: «Quel video del 2022 che dimostra il legame tra Francesca Albanese e Hamas»

C’erano molti leader di Hamas tra i partecipanti e i relatori alla «16 Years of Siege on Gaza: Impact and Prospects», una conferenza che un anno prima del 7 ottobre affrontava il tema dell’«assedio della Striscia» da parte delle forze israeliane. Tra gli ospiti di quell’incontro c’era anche Francesca Albanese, la relatrice speciale Onu per i territori occupati della Palestina, che in quell’occasione si rivolse proprio ai vertici del gruppo armato sunnita: «Avete il diritto di resistere a questa occupazione». Lo ha rivelato in esclusiva Il Giornale, individuando un primo ipotetico tassello di una familiarità tra Albanese e Hamas che finora era rimasta solo nelle accuse astratte.
I leader di Hamas che hanno parlato nel summit
Stando a quanto ha appreso il quotidiano, Francesca Albanese sarebbe intervenuta immediatamente dopo due nomi noti di Hamas. Ghazi Hamad è tuttora uno dei leader del gruppo militare. Nato a Rafah, nel sud della Striscia, poco dopo il 7 ottobre è intervenuto in tv alla Cnn difendendo il massacro compiuto dai suoi uomini: «Aspettavamo questo momento da oltre 75 anni. Se guardate l’Assemblea generale Onu, circa 194 membri hanno aperto gli occhi sulla brutalità di Israele, e lo hanno condannato».
In seguito, ha sostenuto di non avere rimpianti riguardo al 7 ottobre. Nonostante fosse consapevole della «reazione» israeliana. E dei morti che aveva già e avrebbe ancora fatto. Poi ha preso la parola Bassem Naim, funzionario politico di Hamas che ha servito prima come ministro della Salute e poi come ministro della Gioventù nel 2007. Suo figlio, Muhammad, è stato arrestato a Londra pochi mesi fa in un’operazione anti-terrorismo europea che ha portato al sequestro di armi ed esplosivi in un appartamento a Vienna.
Le sanzioni Usa e la bufera sull’assalto ProPal alla Stampa
La posizione di Francesca Albanese è stata più volte messa in dubbio da critici ma anche da governi, in particolare quello americano. Il segretario di Stato Marco Rubio aveva imposto sanzioni a carico della relatrice speciale Onu lo scorso luglio. In risposta a presunti «illegittimi e vergognosi sforzi di Albanese per fare pressione sulla Corte penale internazionale affinché agisca contro funzionari, aziende e leader statunitensi e israeliani». La scorsa settimana l’attivista è finita in mezzo alla bufera quando, in merito all’assalto della redazione de La Stampa da parte di manifestanti ProPal, aveva condannato il gesto. Ritenendolo però anche «un monito per la stampa». Parole condannate anche dalle stesse Nazioni Unite e che – così sembra – sarebbero costate ad Albanese la cittadinanza onoraria a Bologna.
