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Carlo Vanzini e il tumore al pancreas: «Sono un malato fortunato, l’ho scoperto presto»

06 Dicembre 2025 - 06:02 Alessandro D’Amato
carlo vanzini malattia tumore pancreas
carlo vanzini malattia tumore pancreas
Il telecronista di Sky: ora la chemio, poi l'operazione

Carlo Vanzini, 54 anni, telecronista di Sky per la Formula 1, ha scoperto di avere un tumore al pancreas il 18 giugno scorso. Per la stessa malattia è morta la sorella Claudia 5 anni prima. Vanzini se ne è accorto presto, a differenza della sorella. E oggi al Corriere della Sera dice che è un «malato fortunato». Ha già fatto dieci sedute di chemioterapia, ne manca una e a fine gennaio potrà operarsi. La moglie Cristina Fantoni (collega di La7) e i figli Luca (22 anni), Giacomo (17) e Anita (11) gli sono vicini.

Il tumore al pancreas

Della malattia «in realtà non me ne sono accorto. Il mio collega di Sky Davide Camicioli aveva pubblicato un post dal centro Formula Medicine di Viareggio, con il dottor Riccardo Ceccarelli. Io quest’anno pensavo di saltare il solito check up, ma quando l’ho visto l’ho chiamato per dirgli che se mi avesse avvisato sarei andato con lui. In sottofondo, sento il medico suggerirgli di presentarmi il mercoledì successivo». Poi le analisi: «Per prima cosa faccio una ecografia addominale. Lorenzo, l’ecografista, mi dice subito: dobbiamo parlare, c’è una lesione; si può prendere, ma devi correre. Chiamo subito mia moglie Cristina, che nonostante lo choc si attiva per prenotare una Tac e una visita con il chirurgo, a Verona».

La chemio e l’operazione

Qui il medico gli ha fatto un disegnino su un foglio «e mi ha parlato dell’operazione, dopo la chemio. Sapere di potermi operare mi ha fatto intravedere un po’ di luce». Poi la chemio al San Raffaele, che «è davvero a due minuti da casa. Martina, l’amica che mi ha fissato l’appuntamento, mi ha dato del deficiente perché avrei dovuto chiamarla subito. Così ho visto il professor Stefano Crippa, mi ha fatto lo stesso disegnino del collega di Verona e lì mi sono tranquillizzato: la strada era giusta». Ai figli lo hanno detto «alla fine di luglio, dopo una vacanza. Cristina, ancora una volta, è stata bravissima: è la colonna portante della famiglia, è una donna fortissima. Ha cominciato lei: “Papà si deve curare”. Ma io ho chiesto di comportarsi come sempre, di farmi arrabbiare, perché non avevo bisogno di infermieri».

La paura

Vanzini dice che la paura «l’ho avuta quando l’oncologo mi ha parlato della radioterapia e ho temuto che l’operazione saltasse. Quella notte Cristina era a Roma per lavoro e nel lettone con me c’era Anita, che si era intrufolata. Lei è uno spettacolo, mi dà forza già solo guardarla. Da poco siamo andati insieme al concerto di Alfa ed è stato un momento bello, solo nostro». Si è chiesto perché a lei? «No. Mi toglierebbe solo energie. E a me servono per guarire». Ha deciso di parlarne ora perché gli fanno domande: «Giorni fa sono entrato in tendenza su X, per il mio aspetto: sono gonfio per il cortisone, sono pelato, ho perso la barba… Alcuni conoscenti hanno creduto senza battere ciglio alla mia storia di un cambio di look. Altri hanno scritto sui social ai miei figli: è stato Luca a chiedermi di dirlo».

Le reazioni

Infine, racconta le reazioni: «Il mio team l’ho avvisato durante il viaggio per il Gp in Olanda. Mi sono tolto il cappellino e gliel’ho detto di botto. Sono stati tutti fantastici». La fede l’aiuta: «Non credo in modo convenzionale, non vado in chiesa. Ci sono entrato per accendere qualche candela per mia sorella. Ma quando sono in montagna e scendo a valle dopo che se ne sono andati tutti, mi metto a parlare con Dio». È ottimista? «Sì, come lo canta Vecchioni, che pianterai un ulivo, convinto ancora di vederlo fiorire».