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Crosetto sull’attacco durissimo di Trump all’Europa: «Ha esplicitato che l’Ue non gli serve, la sfida è con la Cina»

06 Dicembre 2025 - 13:10 Ugo Milano
crosetto leva mlitare polemiche bellicismo
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Il lungo post di risposta del ministro della Difesa dopo che nella nuova strategia di sicurezza nazionale degli Usa è stato scritto che nel vecchio continente c'è il rischio di «cancellazione della civiltà»

«La traiettoria della politica americana era evidente già prima dell’avvento di Trump che ha soltanto accelerato un percorso irreversibile. Gli Stati Uniti hanno in corso una competizione sempre più difficile, complessa e dura con la Cina e ogni loro atto, decisione, comportamento, deve essere letto in questo scenario. Trump ha semplicemente esplicitato che l’Ue gli serve poco o nulla in questa competizione». Sono le parole del ministro della Difesa, Guido Crosetto, che in un post su X ha commentato la Strategia di sicurezza nazionale Usa. Le parole di Crosetto arrivano dopo che sono emersi i toni durissimi di Trump nella nuova strategia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti: in Europa c’è il rischio di «cancellazione della civiltà» e, se «le tendenze attuali» continueranno, «il continente sarà irriconoscibile tra vent’anni o meno».

«L’Ue piccola e lenta»

Il ministro Crosetto tenta di ridimensionare i toni del tycoon e spiega che a Trump, l’Unione europea non serve «perché non ha risorse naturali particolarmente rilevanti o utili. Perché sta perdendo la competizione sull’innovazione e la tecnologia. Perché non ha potere militare. Perché, rispetto ai nuovi attori del Mondo, è piccola, lenta e “vecchia”. I motivi per cui lo abbia fatto anche con un po’ di asprezza – aggiunge – non sono nemmeno loro una sorpresa perché i suoi giudizi (e quelli di molti esponenti repubblicani o maga) su alcune posizioni e scelte politiche dell’Unione sono note da anni».

«Il tema principale non è l’Ue»

Non solo punta a ridimensionare i toni, Crosetto ci tiene a sottolineare che – a suo avviso -«il tema principale non è l’Ue» perché è stato dedicato poco spazio al vecchio continene. «Ogni decisione, ogni atto futuro sarà affrontato con un solo obiettivo: il rafforzamento degli Usa nella competizione con la Cina», dice il ministro. a suo dire, si tratta di un approccio «pragmatico, senza sentimenti o legami, utilitaristico ed esclusivamente orientato alla supremazia economica e tecnologica nei prossimi anni. Nulla di nuovo, per chi lo avesse seguito negli anni, nulla di strano rispetto alla visione americana consolidata. É – chiosa – questo scenario (come dicevo ampiamente previsto) quello nel quale devono essere definite le scelte, le decisioni, le strategie delle nazioni più piccole (come noi). Perché anche noi abbiamo bisogno di risorse. Perché anche noi abbiamo bisogno di tecnologie. Perché anche noi abbiamo bisogno di far crescere la nostra economia e difendere il nostro spazio di ricchezza. Non per esercitare una supremazia su qualcuno ma per garantirci futuro».

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