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Ambrogini, polemica per il premio ai carabinieri: compaiono due murales per Ramy. Le parole di Beppe Sala: «Nella vita si può anche sbagliare»

07 Dicembre 2025 - 13:03 Ugo Milano
ambrogini d'oro milano ramy sala mentana
ambrogini d'oro milano ramy sala mentana
Al teatro Dal Verme ricevono la massima onorificenza milanese anche Enrico Mentana, il Fai e la cantante Jo Squillo. La senatrice Ronzulli tuona contro le proteste: «State facendo giustizia sommaria»

È in un clima di tensione e botta e risposta politico che è andata in scena la consegna degli Ambrogini d’oro, la massima onorificenza annuale che il Comune di Milano conferisce a chi ha dato lustro alla città. A far discutere non è la medaglia d’oro a Enrico Mentana né sono gli attestati alla cantante Jo Squillo e al Fondo ambiente italiano, bensì il premio al Nucleo operativo radiomobile dei carabinieri. Un attestato fortemente voluto dalla Lega in solidarietà con i militari dell’Arme finiti sotto i riflettori – e sotto indagine – per il caso di Ramy Elgaml, il giovane 19enne morto al Corvetto dopo un contatto con un’auto dei carabinieri durante un inseguimento. 

La polemica: i murales per Ramy e la maglietta del capogruppo dei Verdi

Un giorno prima della cerimonia al teatro Dal Verme, due murales in sostegno di Ramy e contro l’Ambrogino ai carabinieri sono comparsi a Milano. La firma è quella dell’artista Cristina Donati Meyer. Nell’opera al Corvetto compare proprio il giovane 19enne, deceduto oltre un anno fa, mentre sorride e regge un cartello: «Chiediamo pane e cultura, ci date polizia». Un’evidente frase di protesta contro la decisione di conferire il premio all’Arme: «Quando la verità è ancora sospesa, celebrare è pericoloso», ha spiegato sui social l’artista. Una posizione duramente attaccata dalla senatrice di Forza Italia, Licia Ronzulli: «Significa, con un procedimento in corso e la verità tutta ancora da stabilire, fare un’inaccettabile opera di giustizia sommaria. Attaccarlo in blocco vuol dire infangare il lavoro di uomini e donne che ogni giorno rischiano la vita per proteggere la nostra». Anche il capogruppo dei Verdi milanesi, Tommaso Gorini, è salito poi sul palcoscenico indossando una maglietta con il volto del giovane e la scritta «Ramy vive». In questo caso, ha spiegato il politico e membro della commissione che assegna gli Ambrogini, non in polemica con la decisione ma «per continuare a raccontare questa storia».

tommaso gorini maglietta ramy ambrogini
Tommaso Gorini alla cerimonia di consegna degli Ambrogini d’oro con la maglietta in ricordo del giovane Ramy

Il sindaco Sala sui carabinieri: «Si può anche sbagliare nella vita»

Sulla questione si è espresso anche il sindaco Giuseppe Sala, protagonista dal palco dell’evento: «Io continuo a pensare che la storia di Ramy meriti giustizia, ma non vorrei correre il rischio di fare classifiche con i buoni e i cattivi», ha detto. «Purtroppo è stata una brutta storia, ma che ha permesso di dimostrare come nella comunità milanese ci sono tanti valori. Questa famiglia di immigrati che comunque è lì, che continua e si comporta da cittadini milanesi non può che meritare il nostro applauso». Eppure, ha spiegato, i carabinieri sono «un corpo che ha una storia importante. Si può anche sbagliare nella vita, come tutti noi sbagliamo. Non bisogna dimenticare che alla fine metterci la faccia vuol dire tanto per la comunità oggi».

Sala e la società della rassegnazione: «Sempre meno scelte coraggiose»

Sala ha anche elogiato tutte le persone e le organizzazioni insignite di questo premio: «Presenziare qui oggi significa confrontarsi con le migliori storie della società milanese, persone che non si arrendono e interpretano la loro vita come una sfida contro la rinuncia e l’isolamento personale, persone che non si sono astenute dal compiere il loro dovere». Soprattutto in un momento storico «in cui sembra prevalere la rassegnazione e il disimpegno», come è ben chiaro dall’astensionismo alle urne: «Non nego in questo la responsabilità di noi politici, resta il fatto che una società indebolita dalla mancanza di partecipazione e più attenta ai social non è in grado di esprimere identità compiute, scelte coraggiose, svolte decise».

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