Arianna Meloni: «Trump critica l’Europa? Lo dicevamo prima di lui»

«Donald Trump critica l’Europa? Noi certe cose le dicevamo da molto prima che arrivasse Trump…». Ne è convinta Arianna Meloni, sorella della presidente del Consiglio e capo della segreteria politica di Fratelli d’Italia. A Il Messaggero, in un’intervista a Francesco Bechis spiega che il presidente Usa «ci ha regalato tante volte delle espressioni colorite». Quindi nulla di nuovo rispetto a quello che è emerso nel documento sulla Strategia di sicurezza nazionale Usa. «Quelle critiche che ha fatto in maniera colorita le facevamo noi molto prima di lui. Per questo stiamo lavorando per cambiare l’Europa, aggiustarla, intervenendo ad esempio sulle politiche migratorie», aggiunge. «Sappiamo – precisa – che sta lavorando per la pace in Ucraina, per la pace in Medio Oriente. E poi che l’Europa abbia dei problemi non ce lo dice Trump».
La soluzione del riarmo
Come rendere credibile l’Europa agli occhi di Trump?. «Il riarmo? Abbiamo spiegato varie volte che ti puoi difendere solo quando diventi forte e centrale. Solo così puoi contare e diventi davvero grande. L’Europa ha bisogno di fare questo passo» riflette Arianna Meloni, in barba alle perplessità della Lega che in materia di riarmo e armi da donare all’Ucraina è molto cauta.
«Candidarmi? Sono un soldato, vediamo…»
Arianna Meloni potrebbe correre per il Capidoglio? «No dai, io sindaco di Roma la vedo proprio difficile…». Ma la “sorella d’Italia” è una candidatura sempre più concreta, magari non solo nella Capitale. «Non ne abbiamo discusso. Tanti parlano di questa figura di Arianna che vuole restare di lato. È la verità: preferisco stare dietro le quinte, sono un po’ timida», sottolinea. E se glielo chiede sua sorella? «Sono un soldato, vediamo…». «Sicuramente – aggiunge – sono cresciuta insieme al partito, ma resta lo spirito di servizio di quando ho iniziato a fare politica, una missione quotidiana». E infine: «Ho solo un’ambizione personale: che siano cinque anni molto belli. Quando dovesse mancare la fiducia dei cittadini ci ritireremo di buon ordine».
