Cingolani e il super scudo comune per difendere i paesi europei. «Il nostro progetto Michelangelo Dome sarebbe un passo enorme»

«Le tecnologie dei paesi devono essere interconnesse, interoperabili e interscambiabili. Nessun nodo di leadership. Michelangelo sarebbe un passo enorme: la prima piattaforma aperta della difesa Ue realizzabile subito, in attesa della difesa comune». Queste le parole dell’ad di Leonardo, Roberto Cingolani che, in un’intervista a Il Messaggero, ha sottolineato come «l’industria può facilitare il compito degli Stati nel costruire uno spazio Ue della difesa. Ma per stare nella Nato, non possiamo fare i mantenuti. L’Ue che si sieda intorno a un tavolo pragmaticamente e faciliti le aggregazioni».
«Ci serve uno spazio comune della difesa. E dobbiamo investire in tecnologia, ricerca, innovazione, formazione – ha dichiarato Cingolani – Non a caso il ministro Crosetto ha parlato di un piano per raccogliere 5mila esperti in dati e cyber». «Siamo 27 paesi, ognuno con i suoi sistemi di difesa, che faticano a collaborare – ha osservato – Siamo individualmente molto vulnerabili mentre è iniziata una guerra ibrida molto seria che diventa sempre più grande. Un conflitto con armi convenzionali, ma anche a colpi di hackeraggi e Ia». Niente esercito europeo «ma possiamo almeno fare in modo che i sistemi di difesa dei paesi siano coordinati, orchestrati, più compatibili. E serve uno sforzo enorme su cybersecurity, Ia, dati, cloud, spazio. Siamo ancora indietro».
Lo scudo comune europeo e il progetto Michelangelo
Per Cingolani, «serve uno scudo che nel multidominio, aria, terra, acqua e spazio, consenta che tutti i nostri sistemi si parlino per fare le analisi delle minacce e far partire la neutralizzazione. Serve tecnologia e grande velocità di risposta, anche in due minuti, considerata i tempi delle minacce ipersoniche e balistiche». E il progetto ‘Michelangelo’, «può essere l’embrione di questo piano europeo che non scontenterebbe nessuno. Però può accelerare la creazione di uno scudo comune». Sulla piattaforma, «abbiamo coinvolto il commissario Ue Andrius Kubilius – ha fatto sapere Cingolani – E presenteremo l’idea in Europa. Intanto parliamo con le aziende. È l’unica strada in tempi brevi», in «tre o quattro» anni.
