Famiglia nel bosco, il ricongiungimento e la frenata del tribunale: «Mancano garanzie». Il silenzio dei coniugi e il nodo della «socievolezza» dei figli

È ancora sospeso in aria il destino della famiglia nel bosco di Palmoli, o per meglio dire dei tre figli minorenni che da due settimane sono stati affidati a una casa famiglia di Vasto, in Abruzzo. Dopo che l’ultima udienza di fronte al tribunale per i minorenni dell’Aquila si è conclusa nel silenzio della presidente Cecilia Angrisano, che si è riservata di prendere una decisione, si iniziano a soppesare i pro e i contro. E un’importanza non secondaria potrebbe averla l’opinione della curatrice speciale dei figli, Marika Bolognese, che proprio davanti ai togati ha chiesto più tempo per valutare l’evoluzione dei piccoli.
I passi positivi verso il ricongiungimento
Da diversi giorni la famiglia Trevallion-Birmingham si è chiusa alla stampa. Le uniche parole sono state pronunciate da Nathan, quando ha accettato di ricevere le chiavi di una casa nel bosco da un ristoratore abruzzese che ha deciso di concedergliela gratuitamente. Un gesto, quello di uscire dalla loro casetta in pietra e mattoni, che avrà sicuramente giocato in positivo verso il possibile ricongiungimento con i figli. In questa stessa direzione starebbero remando anche la decisione di accettare una ristrutturazione quasi completa della loro abitazione neurale, anche se la data di inizio lavori non sembra ancora essere stata fissata, così come una parte delle relazioni delle tutrici che da quattordici giorni seguono i figli della coppia anglo-australiana. Secondo loro, infatti, i piccoli stanno mostrando un buono stato di salute e socievolezza, due dei nodi che avevano portato il tribunale a sospendere la potestà genitoriale di Nathan Trevallion e Catherine Birmingham.
La prudenza della curatrice: «Poco tempo per giudicare, e mancano garanzie»
Dall’altra parte, però, è stata la stessa Marika Bolognese a predicare calma. Non basta accettare una casa e un progetto di ristrutturazione per oltrepassare e cancellare le problematiche che mesi di approfondimenti dei servizi sociali avevano evidenziato. «Il periodo di osservazione trascorso dai minori nella struttura protetta di Vasto è troppo breve per stabilire se le criticità rilevate dall’autorità giudiziaria minorile siano state superate», avrebbe detto di fronte ai giudici. Ma, oltre al tempo, ha chiesto anche ulteriori garanzie prima di decidere sul ricongiungimento. Il prossimo 16 dicembre la Corte d’Appello dell’Aquila riesaminerà i fatti, dopo essere stata chiamata in causa dai difensori dei Trevallion-Birmingham.
