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Liberata l’ex cognata della fedelissima di Trump, il rischio espulsione perché «immigrata criminale» e la risposta della Casa Bianca

08 Dicembre 2025 - 19:43 Giulia Norvegno
Karoline Leavitt
Karoline Leavitt
La donna originaria del Brasile accusa la sua potente ex cognata di aver organizzato la sua deportazione. La reazione della Casa Bianca e la decisione del giudice che l'ha rimessa in libertà

Un giudice dell’immigrazione americano ha disposto il rilascio di Bruna Ferreira, cittadina brasiliana di 33 anni, dal centro di detenzione della Louisiana dove era stata trasferita dopo l’arresto avvenuto il 12 novembre in Massachusetts. La donna, che condivide la custodia del figlio di 11 anni con l’ex fidanzato Michael Leavitt, fratello della portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, è stata fermata dagli agenti dell’immigrazione mentre andava a prendere il bambino a scuola. Il giudice Cynthia Goodman ha fissato una cauzione di 1.500 dollari, la più bassa possibile, per consentirle di lasciare il South Louisiana Ice Processing Center mentre continua la battaglia legale contro l’espulsione dagli Stati Uniti.

Le accuse contestate e la presa di distanza della Casa Bianca

Gli avvocati di Ferreira, tra cui Jason Thomas, hanno contestato duramente la descrizione fornita dal governo americano, che la scorsa settimana l’aveva definita un’«immigrata illegale criminale» con precedenti per aggressione. Thomas ha dichiarato al giudice Goodman che quella accusa è «sia ingiusta che falsa». Dal canto suo, la Casa Bianca ha preso le distanze dal caso attraverso una nota ufficiale, precisando che Ferreira non ha contatti con Karoline Leavitt da anni e che non ha mai vissuto insieme al figlio, elemento che sembrerebbe voler minimizzare i legami familiari e l’eventuale coinvolgimento della portavoce presidenziale nella vicenda.