Le suore ribelli di Salisburgo che hanno occupato il “loro” convento: «In casa di riposo non vogliamo stare»

Suor Bernadette, suor Regina e suor Rita hanno 88, 86 e 82 anni. La loro storia inizia dal convento di Kloster Goldenstein, nel piccolo paese austriaco di Elsbethen, vicino a Salisburgo. Le avevano messe in una casa di riposo. Ma alla fine dell’estate con l’aiuto dei ragazzi del paese e di un fabbro sono tornate nel convento. Intervistata dalla Bbc, suor Bernadette ha detto: «Piuttosto che morire in quella casa di riposo, preferisco andare in un prato ed entrare nell’eternità in quel modo». Oggi parla con La Stampa: «Questa settimana siamo state a Vienna per la presentazione del nostro libro. Inoltre abbiamo visitato il duomo di Santo Stefano e il parroco del duomo, il signor Anton Faber, ha pregato con noi».
Le suore ribelli di Salisburgo
Suor Bernadette dice che le suore non hanno occupato il convento: «Nel contratto ci era stato garantito che avremmo potuto restare qui fino alla fine dei nostri giorni. Invece, dopo un ricovero in ospedale ci hanno portate in una casa di riposo in camicia da notte. Noi abbiamo semplicemente ripreso possesso di ciò che ci era già stato riconosciuto contrattualmente». E ancora: «Non siamo suore ribelli. Prima di portarci in quella casa di riposo avrebbero dovuto parlare con noi, tutto qui. Metterci così da parte, senza chiederci niente, è inaccettabile». Confessa anche che «le alunne ci hanno aiutate e un fabbro gentile ha fatto il suo lavoro. Così abbiamo riaperto la porta del convento».
La solidarietà
La religiosa spiega anche perché è scattata tutta questa solidarietà nei loro confronti: «Penso che molte persone mostrino partecipazione nei nostri confronti perché non tratterebbero così le loro madri e le loro nonne. Noi non abbiamo figli: le alunne sono i nostri figli, e sono state loro ad aiutarci. In ogni famiglia, certamente, si parla tanto quando qualcuno deve andare in una casa di riposo. Noi, invece, siamo state allontanate senza una parola». Ora hanno contattato il Vaticano e Papa Leone XIV: «Chiediamo un nuovo commissario apostolico per noi. Purtroppo il prelato Grasl non ci contatta mai di persona. Abbiamo a che fare solo con la persona delegata a occuparsi dei problemi, il signor Harald Schiffl. Avremmo voluto parlare direttamente con il nostro superiore, ma finora non siamo riuscite a metterci in contatto. Non si fa sentire da oltre un anno».
L’account Instagram
Con la chiesa hanno già raggiunto il patto: restare lì a patto di chiudere l’account Instagram che raccontava la loro protesta: «Sì, quella era una delle condizioni, ma gli altri punti del contratto erano molto peggiori». Suor Bernadette, cosa è per lei il futuro? «Noi siamo suore canoniche di Santo Agostino, quindi siamo di diritto pontificio. Speriamo di ricevere presto una risposta dal Vaticano e speriamo di poter restare qui, nella nostra casa. Viviamo in convento da più di 60 anni, io personalmente da 70. Non perdiamo la speranza di poter restare, diciamo sempre: “Siamo nelle mani di Dio”. Lì sta il futuro».
