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Lo studio JAMA Open che spiega perché vaccinarsi conviene davvero

08 Dicembre 2025 - 13:02 Juanne Pili
Un’analisi su oltre 29 milioni di persone mostra che chi si vaccina ha un rischio di morte più basso

Vaccinarsi contro la Covid-19 conviene. Chi si vaccina affronta rischi nettamente più bassi rispetto ai non vaccinati per tutte le cause di morte. Lo sapevamo già. Un recente studio pubblicato su JAMA Open lo conferma ulteriormente attraverso un arco temporale di quattro anni.

Questa indagine epidemiologica si è svolta in Francia e riguarda una fascia di popolazione che generalmente incorre a meno rischi, proprio per evitare fattori confondenti. Parliamo di individui tra i 18 e 59 anni divisi in due gruppi. Il primo più grande di 23 milioni di persone che hanno ricevuto i vaccini a mRNA di Pfizer e Moderna. Il secondo ovviamente è più contenuto riguarda 6 milioni di non vaccinati. L’arco temporale nel quale sono stati raccolti i dati va dal 2021 a oggi.

Le conclusioni contraddicono ogni tesi riguardo a presunti gravi eventi avversi, che secondo diversi esponenti No vax dovrebbero emergere nel lungo periodo. Infatti chi ha ricevuto il vaccino non mostra alcun aumento del rischio di morte a quattro anni dalla somministrazione. Si registrano invece tassi di sopravvivenza superiori a quelli dei non vaccinati.

Come si è svolto lo studio

I ricercatori hanno osservato che il gruppo immunizzato beneficia di un rischio di mortalità per tutte le cause inferiore del 25% rispetto ai non vaccinati. La protezione contro il rischio di morte per forme gravi di Covid si è rivelata pari al 74%. Escludendo le morti collegate al SARS-Cov-2, i vaccinati registrano comunque una minore incidenza di decessi per altre patologie, tra cui tumori e malattie cardiovascolari. Questo contraddice le narrazioni sul fantomatico pericolo di «turbo-cancro» e cardiopatie. Secondo le narrazioni No vax avrebbero dovuto causare una presunta ecatombe di vaccinati.

I ricercatori hanno applicato rigorosi modelli statistici per ridurre gli effetti confondenti di numerose variabili. Hanno ponderato le stime considerando l’età, il sesso, la residenza e ben 41 diverse condizioni mediche, incluse quelle cardiometaboliche e respiratorie. Si è tenuto conto anche del possibile bias del vaccinato sano. Questa è la ragione per cui i risultati di questa ricerca vanno oltre gli stessi vaccini Covid.

Questi risultati potrebbero spiegarsi anche col fatto che i vaccinati siano più attenti a ricevere cure dimostrate in maniera rigorosa. Dunque si sottopongono più frequentemente a trattamenti medici adeguati. Sono fattori che possono ridurre la mortalità per tutte le cause indipendentemente dai vaccini. Se ne deduce che lo studio mostra come affidarsi a terapie riconosciute dalla comunità scientifica conviene. Mentre chi rifugge nelle fantomatiche scorciatoie delle medicine alternative lo fa a proprio rischio e pericolo.

Perché vaccinarsi conviene

Anche dopo aver calibrato i dati per eliminare i possibili fattori confondenti, l’associazione positiva tra vaccinazione e sopravvivenza è rimasta solida. La riduzione del rischio di morte si mantiene anche così attorno al 20%. Inoltre, un’analisi specifica sui primi sei mesi successivi all’iniezione ha rilevato una mortalità inferiore del 29%. Questo dato contrasta nettamente con la narrazione riguardante un aumento delle cosiddette «morti improvvise» associate ai vaccini.

Questi dati confermano quanto ci aspettavamo in merito alla sicurezza a lungo termine della tecnologia a mRNA. Lo studio mostra come l’immunizzazione non comporti rischi aggiuntivi di morte, offrendo al contrario una protezione significativa e duratura anche nella popolazione adulta più giovane.

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