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Gli Usa: «Zelensky firmi il piano Trump». L’ipotesi del Donbass demilitarizzato

09 Dicembre 2025 - 05:09 Alessandro D’Amato
volodmyr zelensky donald trump vladimir putin piano di pace usa ucraina russia donbass
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Washington vuole che Kiev accetti le perdite territoriale. Ma il presidente ucraino dice no. L'Europa con l'Ucraina. E l'idea dell'Onu sul campo di battaglia

L’incontro a Londra con Merz, Starmer e Macron è un inutile tentativo di guadagnare tempo. E Volodymyr Zelensky farebbe meglio a firmare il piano di pace tra Ucraina e Russia proposto da Donald Trump. Il presidente ucraino si trova ad affrontare crescenti pressioni da parte degli Stati Uniti. Washington vuole che Kiev accetti le perdite territoriali e le altre concessioni previste dall’accordo. E, fa sapere Axios, in questo momento la pressione su di lui è maggiore rispetto a quella su Vladimir Putin. Intanto si fa strada l’ipotesi di un Donbass demilitarizzato e sotto tutela Onu. Un modo per l’Ucraina di accettare la proposta russa ma senza cedere territorio. La soluzione però non convince né la Russia né gli Usa.

Zelensky e l’Europa

Ieri a Londra gli alleati europei hanno espresso solidarietà a Zelensky, il quale ha ricordato di non avere «alcun diritto» di cedere alla Russia i territori rivendicati da Mosca. Merz, Macron e Starmer hanno incontrato il presidente ucraino dopo che Trump lo aveva criticato per «non aver letto» le ultime proposte americane. Poco prima dei colloqui a Londra un alto funzionario a conoscenza degli ultimi negoziati ha dichiarato all’Agenzia France Presse che la questione territoriale rimaneva la più «problematica». La Russia, che controlla oltre l’80% del Donbass, vuole ottenere l’intero territorio, una richiesta ripetutamente respinta da Kiev. «Stiamo considerando di cedere territorio? Non abbiamo alcun diritto legale di farlo, secondo la legge ucraina, la nostra Costituzione e il diritto internazionale. E non ne abbiamo nemmeno il diritto morale», ha dichiarato il presidente ucraino durante una conferenza stampa online dopo l’incontro di Londra.

I beni russi

Un funzionario britannico ha dichiarato di «sperare di vedere presto progressi» riguardo all’uso dei beni russi congelati in Europa per finanziare l’Ucraina. L’UE spera di raggiungere un accordo al prossimo vertice europeo del 18-19 dicembre. Da quando, quasi tre settimane fa, gli Stati Uniti hanno presentato un piano percepito come molto favorevole alla Russia, le potenze europee alleate di Kiev hanno cercato di far sentire la propria voce e di moderarlo. L’incontro di Londra ha permesso «la continuazione del lavoro congiunto sul piano americano» per la pace in Ucraina, «al fine di integrarlo con contributi europei, in stretto coordinamento» con Kiev, ha dichiarato la presidenza francese dopo l’incontro. Prima di questo vertice, il primo ministro britannico Starmer aveva affermato che non avrebbe «fatto pressione sul presidente» Zelensky affinché accettasse le proposte americane.

Il Donbass

«Sul Donbass l’accordo tra noi, gli americani e i russi non c’è», ha ammesso Zelensky a Londra. La situazione è in effetti complicata: Putin vuole l’intero Donbass, anche quel 20 per cento della regione di Donetsk che le sue truppe non hanno conquistato e che comprende Kramatork e Sloviansk, abitate da più di centomila ucraini. E pretende anche il riconoscimento formale sul fatto che sia territorio russo, così come per la Crimea. Zelensky non può e non vuole cedere le terre dell’est, perché se lo facesse, si ritroverebbe la metà degli ucraini a protestare in piazza e con un’accusa di alto tradimento. Per questo, dice Repubblica, si fa strada un’ipotesi di negoziazione. Che prevede il rovesciamento delle condizioni facendo di quella striscia di terra una zona demilitarizzata ma ucraina.

L’ipotesi demilitarizzazione

In questo quadro l’esercito di Kiev ritirerebbe l’artiglieria e i droni da Kramatorsk e Sloviansk. Ma su quel pezzo dell’Ucraina dovrebbero garantire gli Usa. O l’Onu. Sul Donbass gli ucraini possono accettare il congelamento del fronte ma nessun riconoscimento. Ma Trump non ha intenzone di cambiare prospettiva. Secondo quanto scrive Politico, che ha parlato con un funzionario europeo vicino alla trattativa, gli americani insistono perché l’Ucraina molli il Donbass. «Sulla questione», spiega il funzionario, «la mettono in modo molto semplice: la Russia vuole quei territori, gli americani pensano che questo debba succedere, in un modo o nell’altro».