L’Ucraina: «Vogliamo produrre droni in Italia con Leonardo»

Il ministro degli Esteri ucraino lo chiama «pacchetto deterrenza». Contiene, tra le altre cose, l’idea di fabbricare droni insieme, Ucraina e Italia. Al limite delocalizzando sul nostro territorio. «È tra gli argomenti di cui Zelensky ha discusso con Meloni», dice Andriy Sybiha, che ha accompagnato il presidente a Roma, in un’intervista a Repubblica. Si tratta di «misure per rafforzare l’esercito ucraino e renderci più autosufficienti, aumentando anche la nostra produzione di droni. Al momento produciamo il 40% del fabbisogno, l’obiettivo è arrivare al 50% nel futuro prossimo», spiega il capo della diplomazia di Kiev.
I droni ucraini e Leonardo
Poi, rispondendo a una domanda su una possibile collaborazione con Leonardo, Sybiha annuncia: «Sì, siamo pronti a coprodurre, condividendo esperienza e tecnologie con l’Italia». E di questo si è parlato nel bilaterale tra Zelensky e Meloni: «La cooperazione industriale deve essere un vantaggio per entrambi. Voi avete una grande difesa, per noi è strategico diversificare, quindi abbiamo bisogno di gestire la produzione con gli alleati europei». È compresa l’ipotesi di delocalizzare in Italia o in altri Stati? «Stiamo già portando avanti la coproduzione con alcuni Paesi, per quanto riguarda l’Italia ne stiamo discutendo. I prodotti possono essere testati sul campo di battaglia, è garanzia di qualità».
L’Ucraina e l’Italia
Poi, parlando con il Messaggero, il ministro degli Esteri ucraino sottolinea «il momento delicato». E all’Italia Kiev chiede anche di «sostenere le garanzie di sicurezza e in particolare l’idea del vostro primo ministro di sviluppare un meccanismo di protezione che parta dall’articolo 5 della Nato. Ma deve essere legalmente vincolante». Ci sono altre soluzioni? «Presenza militare degli alleati europei con il supporto organizzativo degli Stati Uniti e adesione all’Unione europea dell’Ucraina».
