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FdI non molla sull’oro di Bankitalia: «È del popolo italiano. Ci sono gruppi stranieri rischiosi». Cosa c’è nel dossier riservato del partito di Meloni

11 Dicembre 2025 - 17:11 Ugo Milano
bankitalia oro nota fdi
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Il partito della premier torna all'attacco: «Fu Prodi ad aprire all'idea di vendere le riserve auree di via Nazionale, noi vogliamo fare l'opposto»

«L’Italia non può correre il rischio che soggetti privati rivendichino diritti sulle riserve auree degli italiani. Per questo c’è bisogno di una norma che faccia chiarezza sulla proprietà». Così Fratelli d’Italia torna all’attacco sull’oro della Banca d’Italia. In una nota informativa diffusa in queste ore con la stampa, il partito della premier Giorgia Meloni rivendica la proposta di legge volta a mettere nero su bianco il fatto che le riserve auree detenute in via Nazionale sono «di proprietà di tutti gli italiani».

La nota di FdI

«Il capitale della Banca d’Italia, comprese quindi le riserve auree, è detenuto da banche, assicurazioni, fondazioni, enti ed istituti di previdenza, fondi pensione ecc. aventi sede legale in Italia. In molti casi si tratta di soggetti privati, alcuni dei quali controllati da gruppi stranieri. L’Italia non può correre il rischio che soggetti privati rivendichino diritti sulle riserve auree degli italiani», si legge nella nota diffusa da FdI. Inoltre, incalzano i gruppi parlamentari meloniani, «sul sito della Banca d’Italia si afferma che l’oro è di “proprietà dell’istituto”. Un motivo in più per esplicitare che le riserve auree sono di proprietà di tutti gli italiani».

La risposta del governo a Bce e opposizioni

Nel capitolo finale del documento, visionato dall’Ansa, viene definito «sorprendente» l’allarmismo nato in seguito all’emendamento presentato da Fratelli d’Italia in Senato alla legge di Bilancio. Nei giorni scorsi, era stata la Banca centrale europea a criticare la misura proposta. «Non è ancora chiaro alla Bce quale sia la concreta finalità della proposta di disposizione rivista», aveva fatto sapere l’istituto guidato da Christine Lagarde. Ma a distanza di giorni, FdI non sembra intenzionata a mollare. La misura, attaccano i parlamentari meloniani, «né mette in discussione l’indipendenza della Banca d’Italia, né viola i trattati europei». Il partito della premier bolla come «falso» il fatto che il governo vorrebbe mettere le mani sull’oro di Banca d’Italia per poi venderlo. «L’unico che ventilò l’ipotesi di una vendita delle riserve auree fu un governo di sinistra, quello di Romano Prodi, che nel 2007 salutava come “positivo” il dibattito sul tema», ricorda FdI.

Magi: «Proposta demagogica e populista»

A criticare la proposta del governo è Riccardo Magi, segretario di Più Europa, che definisce «demagogico e populista» l’emendamento presentato da Fratelli d’Italia. «In questo modo il governo non solo esprime sfiducia verso il sistema monetario europeo, ma svela anche l’intento di voler ledere l’autonomia di istituzioni come Bankitalia e Bce, in coerenza con la strategia pubblicata da Trump che vede l’Italia Paese al servizio degli Usa per indebolire da dentro l’Unione Europea», attacca il segretario di Più Europa.

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