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Repubblica e La Stampa in vendita, la trattativa con il gruppo greco che mette in agitazione i giornalisti: «Umiliati»

11 Dicembre 2025 - 11:33 Ygnazia Cigna
Domani è previsto un incontro tra i Comitati di Redazione de La Stampa, di Repubblica e della Sentinella con i vertici di Gedi

La trattativa tra Gedi e il gruppo greco AntennaUno, guidato dall’armatore Theodore Kyriakou, scatena l’agitazione dei giornalisti. La Stampa oggi non è andata in edicola e il sito non è stato aggiornato fino alle 7 di questa mattina, giovedì 11 dicembre, a causa di un’assemblea permanente organizzata dai giornalisti. L’editore Exor, proprietario di Gedi dal 2019, ha annunciato l’intenzione di cedere tutte le attività del gruppo, comprendenti tra l’altro La Repubblica, La Stampa, il sito HuffPost e le radio Deejay e Capital. Le trattative sono in corso con il gruppo AntennaUno di Theodore Kyriakou, già noto nel settore dei media nei Paesi balcanici e con alcuni legami con l’Arabia Saudita. AntennaUno, a quanto trapela, è molto interessata alle radio del gruppo Gedi e al quotidiano La Repubblica, ma non sarebbe interessanta a La Stampa. Il quotidiano torinese dovrebbe quindi finire nelle mani di un altro compratore, che John Elkann starebbe cercando per chiudere l’operazione nel modo più rapido possibile.

I collegamenti con bin Salman

Theodore Kyriakou può fare affidamento su un partner d’affari consolidato, il principe saudita Mohammed bin Salman, che tre anni fa ha investito 225 milioni di euro per acquistare il 30% di Antenna Group. Mohammed bin Salman è lo stesso principe ritenuto dalla Cia il mandante dell’omicidio del giornalista dissidente Jamal Khashoggi, ucciso nel 2018 all’interno del consolato dell’Arabia Saudita di Istanbul. Anche per questi precedenti, le voci su un accordo tra John Elkann e il gruppo editoriale in questione, fa discutere.

Giornalisti in agitazione

Il Comitato di redazione (l’organo che difende i diritti dei giornalisti) de La Stampa è in agitazione e ha motivato l’astensione dal lavoro denunciando l’assenza di garanzie: «Non è stata data alcuna garanzia sul futuro della testata, sui livelli occupazionali, sulla solidità del potenziale compratore e sulle attività comuni del gruppo», si legge nel comunicato. «”A tutti coloro che conoscono e apprezzano il modo in cui La Stampa fa giornalismo, e anche a tutti coloro che hanno provato a colpire questo giornale, si può rispondere con chiarezza: La Stampa continuerà a informare i suoi lettori come ha sempre fatto con rigore, serietà e indipendenza”, diceva John Elkann meno di due settimane fa. Al contrario dell’editore, noi crediamo ancora in queste parole», chiosa il Cdr del quotidiano torinese. Domani è previsto un incontro tra i Comitati di Redazione de La Stampa, di Repubblica e della Sentinella con i vertici di Gedi.

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