La ministra Bernini difende il semestre filtro di Medicina: «È la riforma che scardina più lobby». E torna sulla contestazione di Atreju

A pochi giorni dalla contestazione ad Atreju, Anna Maria Bernini torna a parlare della riforma della facoltà di Medicina, entrata in vigore dall’anno accademico 2025/2026. La ministra dell’Università ha difeso a spada tratta l’azione del governo, descrivendo la misura come «la riforma che scardina più lobby degli ultimi 25 anni». Parlando a un evento a Palermo, Bernini ha passato in rassegna i diversi portatori di interesse che si sarebbero opposti all’azione del governo per mero interesse economico: «Abbiamo scardinato la lobby della formazione costosissima per i test universitari mnemonici selettivi e non formanti, quella dei professori che si mettevano a disposizione per fare ripetizioni e lezioni private, quella di chi non vuole far entrare nessuno, perché ritiene che i medici siano già sufficienti e quella degli avvocati che fanno i ricorsi».
Come è cambiato l’accesso a Medicina
A partire dall’anno accademico 2025/2026, il tradizionale test d’ingresso per la facoltà di Medicina è stato sostituito con un “semestre filtro” ad accesso libero, dove gli studenti seguono corsi e sostengono tre esami obbligatori (Chimica, Fisica, Biologia) entro novembre. L’accesso al secondo anno di Medicina avviene tramite una graduatoria nazionale basata sui punteggi di questi esami (minimo 18/30 per materia), con possibilità di ripetere gli esami.
Bernini e i numeri della riforma
Durante un evento a Palermo, Bernini ha rivendicato la bontà di questa riforma: «Per la prima volta, dopo 25 anni, noi stiamo facendo entrare 55 mila studenti in università per formarsi, non li selezioniamo fuori dalla porta». E poi ha aggiunto: «Abbiamo previsto un modello che si realizzerà entro il 28 febbraio di riempimento delle graduatorie. Quello che cambia, rispetto al passato, è che formiamo tutti gli studenti dentro l’università. Dal primo settembre abbiamo aperto il fascicolo universitario formativo di 55 mila studenti che stanno accumulando i crediti formativi che potranno portarsi dappertutto. Lasciamo finire, almeno per quest’anno, questa riforma».
La contestazione ad Atreju
Pochi giorni fa, la stessa Bernini è stata contestata da alcuni studenti del semestre filtro di Medicina mentre parlava dal palco di Atreju, la manifestazione di Fratelli d’Italia in corso a Roma. «Come diceva il presidente Berlusconi, siete sempre e solo dei poveri comunisti», li ha liquidati la ministra raccogliendo l’ovazione del pubblico di elettori meloniani. Ora, a distanza di qualche giorno, Bernini torna a commentare quell’episodio e aggiunge: «Non si può sempre e solo essere contestati attraverso urla scomposte. La mia era una proposta, ma posso permettermi di fare una precisazione: quelli erano studenti che stavano facendo politica, il che rappresenta una scelta legittima».
Foto copertina: ANSA/Emanuele Valeri | Anna Maria Bernini, ministra dell’Università e della Ricerca
