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La storia del passeggero sovrappeso sul volo Ita: «Prima bisogna salvare i magri»

13 Dicembre 2025 - 06:04 Alessandro D’Amato
passeggero sovrappeso voli ita emergenza cosa succede
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Il volo, la prenotazione, le hostess. E il body shaming

Antonio D’Amore doveva partire con un volo dall’aeroporto Cairo International lunedì 7 dicembre 2025 per sbarcare a Roma Fiumicino. Il volo è l’AZ897 di Ita. Al momento del check in aveva chiesto il posto F nella fila 34, ovvero quello accanto al portellone dell’uscita di emergenza. Per la sua corporatura. Ma le hostess lo hanno posizionato nel mezzo della fila 30. E lui racconta la sua esperianza al Fatto Quotidiano: «Sono sovrappeso, da sempre, non così tanto da dover prenotare due sedili, come si dice che siano costretti a fare i grandi obesi, ma abbastanza da dover richiedere, su alcuni aerei, la “prolunga”della cintura, per evitare di chiudere quella standard e fare il viaggio senza fiato».

Il posto di corridoio

D’Amore spiega che aveva avuto il posto che voleva: fila 34, poltrona F: «Sull ’Airbus “321 neo”di ITA, è il posto di corridoio della fila dell’uscita di emergenza che si apre sull’ala, quella con il portello che in caso di necessità devi letteralmente “togliere” per uscire». Quando il comandante Terranova annuncia la partenza, succede l’assurdo: «La capocabina, una signora bionda un po’scazzata, e una hostess mora con una specie di gradi da sergente sulla giacca, parlottano a pochi metri da me, mi guardano, riparlottano, mi guardano ancora e poi si avvicinano e, senza alcuna discrezione, né un accenno di sottovoce, anzi: anche un po’ scoglionate, mi dicono: “Lei non può stare qui, capirà c’è l’uscita di sicurezza e lei…” indicando esplicitamente la mia “stazza”».

«Con lei in mezzo»

Poi diventano ancora più chiare: «“Se c’è un’emergenza e la gente deve lasciare l’aereo, capirà che con lei in mezzo… ”, adesso l’indicazione esplicita è per la “panza ”. Intuisco a quel punto, che in caso di emergenza… il “ciccione ” non fa parte della “gente che deve lasciare subito l’aereo”. Siccome “ingombra ”, meglio che stia altrove». A quel punto si alza: «Sono in piedi, in mezzo al corridoio, quando le due assistenti di volo, che il comandante ha appena definito “splendido equipaggio”, si consultano ad alta voce, interrogandosi con un desolante “… dove lo mettiamo? ”prima di scoprire un posto libero nella fila 30, sedile in mezzo, che è la prima fila dopo la premium economy, e ha più spazio per le gambe. Mi spostano lì».

La regola per i “ciccioni”

E spiega: Ita ha un regolamento riguardo le uscite di sicurezza. Che dice: «… POSSONO occupare posti ubicati presso le uscite di emergenza, i passeggeri che: hanno compiuto 16 anni; hanno forza, piena mobilità e sono in grado e disponibili a fornire assistenza per un’eventuale rapida evacuazione dell’aereo in caso di emergenza; non fanno uso di alcun farmaco che possa influire sulle sopra descritte qualità ai sensi delle disposizioni legislative e regolamentari applicabili in materia di sicurezza; siano in grado di comprendere le istruzioni in italiano o in inglese per il funzionamento dell’uscita di emergenza».

«NON POSSONO occupare posti ubicati presso le uscite di emergenza, i passeggeri: a mobilità ridotta; con handicap visivi o uditivi; che viaggiano con bambini o ragazzi minorenni; con bagaglio al seguito posizionato sul sedile; in evidente stato di gravidanza; che viaggiano con animali in cabina; in grave sovrappeso (passeggeri con limitazione nei movimenti che potrebbero intralciare l’accesso alle uscite di emergenza, che a bordo hanno bisogno di una cintura aggiuntiva)… ».

Salvare i magri

E alla fine, conclude D’Amore, «l’unico che cambia posto è il ciccione. Perché intralcia. Eppure, quel posto non l’ho chiesto, me l’hanno dato gli operatori del check indi ITA, che dovrebbero sapere che il ciccione non deve stare vicino alle uscite. Perché in caso di emergenza, prima bisogna salvare i magri».