Lorenzo Paolieri, trovato mummificato nel baule di casa. I vicini: «L’ultima volta che l’abbiamo visto sarà stato un ragazzino»

Come è morto Lorenzo Paolieri? Lo chiarirà l’autopsia, disposta dal sostituto procuratore Lorenzo Boscagli, per chiarire una vicenda che è tutt’altro che cristallina. Il corpo dell’uomo, che oggi avrebbe dovuto avere 32 anni, è stato trovato chiuso in un baule, mummificato, in una stanza della villetta di famiglia, a Sant’Angelo a Lecore frazione di Campi Bisenzio e Signa. A scoprirlo le autorità, dopo l’intervento del 118 e dei servizi sociali, sotto segnalazione esterna. In casa vivevano la mamma di Lorenzo sulla sessantina, malata, e il fratello di 38 e la sorella di lui, di 46 anni. Persone fragili, senza molti contatti con l’esterno e in una villa senza riscaldamento e senza lampadine.
Aperta un’inchiesta per omissione di soccorso e occultamento di cadavere
Lorenzo, il terzogenito della famiglia, sarebbe morto non oltre due anni fa. Quando il 118 è intervenuto in casa venerdì i fratelli avevano detto che dormiva, poi 24 ore dopo, sono scattati ulteriori controlli. Controlli che hanno portato alla macabra scoperta, in una stanza nascosta da pacchi e buste. Ora la procura di Firenze ha aperto un’inchiesta per omissione di soccorso e occultamento di cadavere. Il pm Lorenzo Boscagli ha iscritto sul registro degli indagati la madre, la sorella e il fratello dell’uomo. Mentre l’esame autoptico verrà fatto domani all’Istituto di Medicina legale, a Careggi. Il decesso potrebbe esser avvenuto per una patologia cardiaca di cui soffriva il giovane. Giovane che i vicini ricordano ragazzino.
La storia della famiglia Paolieri
Una famiglia riservata, anche troppo, quella dei Paolieri, descritta oggi su La Nazione. Mamma, Rita, era rimasta vedova nel 2018, quando il marito Paolo era deceduto a causa di un male incurabile. Lui, dipendente di un’azienda tessile di Prato, aveva preso casa accanto a suo fratello. La sua pensione era l’unica fonte di reddito per la famiglia. Sia la donna che i tre figli non hanno mai lavorato. Ma soprattuto i Paolieri non hanno mantenuto i rapporti con i vicini parenti. Lorenzo, nato nel 1993, era l’ultimo di tre figli. I vicini hanno un ricordo di lui, ragazzino, che giocava in giardino, poi il sipario. «Dicevano che era sempre fermo in camera sua, perché aveva un male alle gambe, alle ginocchia, e non poteva camminare». Solo la sorella maggiore usciva di più, in bici, per fare la spesa a Poggio a Caiano. «Proprio l’altro giorno le ho chiesto come stesse sua mamma. Mi disse: ’non tanto bene’. Le chiesi anche di Lorenzo. E mi rispose: ’anche lui non tanto bene’», racconta una signora al quotidiano. Il corpo di polizia municipale di Campi Bisenzio, guidato dal comandante Simone Orvai, sta analizzando il passato della famiglia, alla ricerca di una prova, più recente, su Lorenzo. La scientifica dei carabinieri sta invece isolando tracce nella villetta, ora sotto sequestro, che potranno essere unite ai dati medico-legali.
(in copertina foto di chris panas su Unsplash)
