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Chi difenderà l’Ucraina? L’articolo 5, la paura della defezione Usa e le richieste di Kiev all’Europa

15 Dicembre 2025 - 05:00 Alessandro D’Amato
russia ucraina usa difesa kiev nato vladimir putin volodymyr zelensky donald trump
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I negoziati di pace prevedono l'intervento in caso di nuovo attacco. Ma Zelensky teme che Trump possa scegliere una reazione blanda. E allora punta sull'Unione Europea. E sull'Italia

L’Ucraina non chiederà di essere ammessa alla Nato. Volodymyr Zelensky ci ha provato fino all’ultimo, offrendo anche le sue dimissioni in cambio. Ma l’ipotesi dal giorno del ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump non è mai stata sul tavolo. Ma i negoziati di pace con la Russia prevedono la difesa di Kiev. Come? L’ombrello dell’articolo 5 dell’Alleanza Atlantica rimane sul tavolo della trattativa. Ma in un allegato al piano russo-americano si legge che sarà il presidente degli Stati Uniti a decidere come reagire a un eventuale nuovo attacco. E, scrive il Corriere della Sera, Zelensky e i partner europei temono che, alla prova dei fatti, Trump possa scegliere una reazione blanda, per esempio adottare leggere sanzioni economiche.

L’Ucraina e l’articolo 5

Si è parlato di un impegno a intervenire da parte degli Usa suggellato da un voto del Congresso. Ma Kiev vuole anche capire quali paesi sarebbero pronti a correre in soccorso dell’Ucraina. Nel testo del piano Trump sono citati esplicitamente Francia, Regno Unito, Germania, Polonia e Finlandia. Sono 26 gli stati che hanno dichiarato di essere disponibili alle garanzie in una riunione della Coalizione dei Volenterosi che risale al 5 settembre scorso. E Kiev vorrebbe un ruolo anche per l’Italia. Giorgia Meloni oggi prenderà parte al summit di Berlino con Zelensky e altri leader europei. È stata lei ad avanzare per prima la proposta di introdurre una clausola di sicurezza simile all’articolo 5 della Nato.

La deterrenza

Sembra già intanto già caduta l’ipotesi di una zona di interposizione e quella della forza multinazionale da schierare sul territorio. Mentre Trump vuole imporre un taglio alle forze armate. Eppure è chiaro che tanto più l’esercito ucraino è forte, tanto meno è probabile che si debba intervenire in un eventuale conflitto. Intanto la Commissione europea ha inserito l’Ucraina tra i paesi che possono essere coinvolti dai partner Ue in progetti finanziati dai 150 miliardi di euro, messi a disposizione dal Safe (Security Action for Europe).

I servizi segreti

Nel frattempo il capo del Secret Intelligence Service britannico, il servizio di spionaggio estero noto come MI6, avvertirà che la Russia rappresenta una minaccia «aggressiva, espansionista e revisionista», nel suo primo discorso dall’insediamento. Blaise Metreweli ha preso il posto di Richard Moore a ottobre, diventando la prima donna a capo dell’MI6 – un ruolo pubblicamente noto con il nome in codice “C” – nei suoi 116 anni di storia. «Putin non dovrebbe avere dubbi, il nostro sostegno è duraturo. La pressione che esercitiamo a favore dell’Ucraina sarà sostenuta», dirà Metreweli lunedì, secondo estratti del suo intervento anticipati dall’agenzia di stampa Reuters.

Il cessate-il-fuoco

«L’esportazione del caos è una caratteristica, non un difetto, dell’approccio russo all’impegno internazionale, e dovremmo essere pronti a far sì che ciò continui finché Putin non sarà costretto a cambiare i suoi calcoli». La Gran Bretagna ha sanzionato diverse figure imprenditoriali, leader politici, aziende, navi ed entità russe, tra cui l’intera agenzia di intelligence militare GRU, dall’invasione russa dell’Ucraina nel 2022. Nel fine settimana, la Germania ha ospitato delegazioni statunitensi e ucraine per i colloqui su un accordo di cessate il fuoco, prima di un vertice a Berlino più tardi lunedì che includerà i leader europei.

La tecnologia

Metreweli sottolineerà anche la necessità di intensificare l’uso della tecnologia per affrontare le minacce alla sicurezza del Regno Unito, tra cui il terrorismo e la guerra dell’informazione. «La padronanza della tecnologia deve permeare tutto ciò che facciamo. Non solo nei nostri laboratori, ma sul campo, nella nostra abilità professionale e, cosa ancora più importante, nella mentalità di ogni ufficiale. Dobbiamo essere a nostro agio con le righe di codice tanto quanto lo siamo con le fonti umane, fluenti in Python quanto in più linguaggi», dirà. Anche Richard Knighton, capo delle forze armate britanniche, lunedì invocherà un approccio di difesa che coinvolga «l’intera società» di fronte alla crescente incertezza e alle minacce, e sottolineerà la probabilità che la Russia invada un paese della Nato.