I bambini nel bosco e lo “stupore” per la doccia, il caldo e i vestiti puliti: «Esprimono gioia e gratitudine»

«Reagiscono con gioia e gratitudine alle varie attenzioni che ricevono, dai vestiti puliti e profumati che annusano continuamente oltre ad esprimere spesso il desiderio di voler restare “al caldo”». Anche se «gli operatori sono riusciti a fare la doccia ai bambini ma solo con acqua, non volendo usare i saponi messi a disposizione… Uno dei fratelli ha dimostrato timore nei confronti del soffione della doccia». La relazione dei servizi sociali sulla famiglia nel bosco non solo racconta la situazione odierna di Utopia Rose, 8 anni, Galorian e Bluebell, gemelli di 6. E la differenza con quella in cui li facevano vivere i genitori Nathan Trevallion e Catherine Birmingham. Ma spiega anche al nutrito gruppo di loro sostenitori sui social media perché un bel tacer non fu mai scritto.
La decisione del tribunale
La decisione del tribunale sul ritorno in famiglia potrebbe arrivare anche oggi, ma i giudici hanno tempo fino al 27 gennaio. I difensori di Trevallion e Birmingham hanno presentato un reclamo che punta sul ridimensionamento delle ragioni dell’ordinanza che ha sospeso la loro potestà genitoriale. I 3 bambini si trovano in una casa famiglia a Vasto. Secondo gli avvocati c’è un vizio di forma nella decisione dei giudici. Avrebbero saltato l’ascolto dei minori prescritto dalla convenzione Onu. Nella relazione dei servizi sociali Veruska D’Angelo scrive anche «che anche l’individuazione delle problematiche riguardanti la situazione abitativa, socioeconomica, igienico sanitaria, socioculturale ed educativo relazionale è stata condivisa e sottoscritta dai genitori e dall’avvocato». Che quindi hanno riconosciuto e condiviso tali aspetti.
Il disagio dei bambini nel bosco
Secondo l’assistente sociale «il disagio maggiore (con gli altri bambini, ndr ) si può osservare quando si attivano fra loro confronti sia per le proprie esperienze personali che per le proprie competenze». In quanto «si evidenziano deprivazioni di attività condivisibili con il gruppo dei pari, per esempio da un semplice gioco ad attività più specifiche come i compiti scolastici e le conoscenze generali». Ecco gli esempi: «Il loro sonno è stato turbato dalla presenza, all’interno della stanza, di oggetti di uso comune quali l’interruttore della luce e il pulsante di scarico dello sciacquone del bagno».
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L’igiene scarsa e insufficiente
Secondo gli operatori «l’igiene personale dei minori è apparsa subito scarsa e insufficiente. Gli operatori sono riusciti a fare la doccia ai bambini soltanto nella serata del secondo giorno di collocamento. Ma solo con acqua, non volendo usare i saponi messi a disposizione… Uno dei fratelli ha dimostrato timore nei confronti del soffione della doccia. Rispetto al cambio degli indumenti i bambini hanno spiegato che indossano gli stessi vestiti per un’intera settimana e in genere il sabato li cambiano».
Gioia e gratitudine
Poi il passaggio in cui i bambini nel bosco «reagiscono con gioia e gratitudine alle varie attenzioni che ricevono, dai vestiti puliti e profumati che annusano continuamente. Oltre ad «annusare le persone che li circondano, alle varie attività ludiche proposte, esprimendo spesso di voler restare “al caldo”».
