La capo staff di Donald Trump: «Ha una personalità da alcolizzato»

Donald Trump ha «una personalità da alcolizzato». E a dirlo è chi lo conosce bene, benissimo. Ovvero Susie Wiles, stratega della vittoria del presidente nel 2024, e la prima donna a occupare il ruolo di capo dello staff. Wiles è stata appena inclusa da Forbes nella lista delle donne più potenti del 2025. Come riporta il Corriere della Sera, ha rilasciato una lunga intervista uscita ieri sulla rivista Vanity Fair che è sulla bocca di tutti a Washington. Nel pezzo, Wiles sostiene che il presidente Usa abbia «una personalità da alcolizzato», pur sapendo che il tycoon non beve. Lei è figlia del celebre giocatore di football e presentatore sportivo Pat Summerall, che era alcolizzato.
Wiles e Trump
Wiles dice che Trump «opera con la visione che non c’è nulla che non possa fare, assolutamente nulla». Altre citazioni: il vicepresidente JD Vance è stato «un teorico delle cospirazioni per un decennio», Russell Vought (architetto del «Project 2025» e capo dell’Ufficio Gestione e Bilancio) è un «assoluto fanatico di estrema destra». E su Elon Musk che accusa i funzionari pubblici di aver ucciso milioni di persone: «Penso che faccia così quando prende micro-dosi» (di ketamina). La ministra della Giustizia Pam Bondi viene criticata per la gestione dei file di Epstein (e Wiles sembra smentire Trump negando che ci siano prove che incriminano Bill Clinton).
La reazione
Su X Wiles ha definito l’articolo un «hit piece», un pezzo «disonesto» pensato per danneggiare lei, il presidente e il suo staff e «dipingere una narrazione enormemente caotica e negativa» della Casa Bianca. Ma non ha smentito le citazioni attribuite. Sostenendo che sono prese «fuori dal contesto, tralasciando la maggior parte di quello che io e altri abbiamo detto». E conclude: «La verità è che la Casa Bianca di Trump ha già realizzato in 11 mesi più di quanto qualsiasi altro presidente abbia fatto in 8 anni». Difende anche i suoi insulti alle giornaliste: «È uno che contrattacca, e ad attaccare nella nostra società sono oggi soprattutto le donne».
