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Bernini difende il semestre filtro di Medicina: «La graduatoria sarà completata il 12 gennaio. Non si torna indietro»

18 Dicembre 2025 - 17:00 Sofia Spagnoli
test medicina bernini
test medicina bernini
L'informativa alla Camera sui test copiati: «Non ci sono state violazioni delle prove di esame, ma notizie fake prodotte a strascico per motivi di interesse economico»

«Nessuno perderà l’anno: gli studenti sono dentro. La riforma è perfettibile, certamente». Lo ha ribadito a più battute dall’Aula della Camera dei deputati la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, presente per informare sullo stato di avanzamento del semestre filtro di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria, oggi 18 dicembre. La questione è uscita dai confini degli atenei, diventando di interesse nazionale, dopo che alcuni studenti di medicina iscritti all’Unione degli Universitari (Udu) hanno protestato durante il panel ad Atreju in cui era previsto l’intervento della ministra Bernini, che, presa dalla rabbia, li ha definiti «poveri comunisti» e «inutili».

«Era necessario cambiare»

«Quando mi sono insediata al ministero gli accessi alla facoltà di medicina erano 12mila a fronte di 60mila richieste. Il sistema «era decisamente chiuso» anche «per le modalità di selezione», considerate «non attinenti» per la ministra: ‹un aspirante medico si trovava a rispondere a quesiti come “Chi è lo scrittore del Signore degli Anelli?”». «Ognuno di noi ha espresso il suo parere – prosegue – consapevole che fosse arrivato il momento di cambiare il test ghigliottina». La ministra attacca poi il mercato dei corsi, «che tutti abbiamo stigmatizzato», creati per preparare gli studenti ai test d’ingresso: «Non si può speculare sull’ansia degli studenti».

«Graduatoria completa entro il 12 gennaio»

Parlando del cronoprogramma della selezone «si è partiti dal primo settembre i primi appelli ci sono stati il 20 novembre, i secondi appelli a dicembre e la graduatoria sarà completata il 12 gennaio – prosegue – A partire da quel giorno tutti gli studenti e le studentesse inseriti in graduatoria avranno contezza della loro sede di destinazione a seconda del modo in cui si sono posizionati con gli esami sostenuti». Gli studenti entreranno in graduatoria «con 3 voti pieni, 2 voti pieni e 1 debito formativo, 1 voto pieno e 2 debiti formativi che verranno escussi non a livello nazionale, ma nei singoli atenei di assegnazione».

«I posti sarano riempiti entro il 28 febbraio»

«Voglio essere molto chiara – puntualizza la ministra – per chi si è preoccupato di rimanere escluso: tutti i posti della graduatoria saranno riempiti entro il 28 febbraio 2026. Non ci saranno esclusioni. I 24.026 posti di graduatoria saranno riempiti, nessuno rimarrà a piedi. Non sono previsti studenti che perdono l’anno».

«Riforma irreversibile»

Disilluse le speranze di chi ipotizzava un passo indietro sulle modalità dell’esame o l’annullamento di alcune prove, dopo le polemiche che hanno accompagnato le prime prove, con le immagini di alcuni quiz circolate sulle piattaforme pochi minuti dopo le prove. Il meccanismo va avanti, nessuna prova viene congelata o annullata: «Questa riforma introduce una novità profonda e irreversibile: indietro non si torna – chiarisce Bernini – Se qualcuno ritiene preferibile il modello selettivo e speculativo dei test d’ingresso, noi non siamo d’accordo. La riforma sta funzionando. Il processo di formazione e valutazione degli studenti è in corso. Siamo convinti di aver fatto la scelta giusta, al momento giusto, anzi forse troppo tardi. Abbiamo avuto la tempra, l’attitudine, la forza e la determinazione per portarla avanti. Come ogni sistema innovativo, il prezzo da pagare è continuare a spiegarla».

Sui test copiati: «Notizie fake»

Un passaggio anche sui “furbetti” del test di medicina, che avrebbero escogitato modi per copiare all’esame d’ingresso: chi dallo smartphone, chi copiando il test passato da un amico, in molti casi, testimoniando il tutto sui contenuti social. «Non ci sono state violazioni delle prove di esame, ma notizie fake prodotte a strascico per motivi di interesse economico, bolle fake artatamente procurate per inquinare e disinformare questa fase così importante della realizzazione della riforma».

«Diffamante per gli studenti»

«Si è detto che gli studenti hanno copiato, sul presupposto che alcuni compiti fossero usciti durante le prove – ha affermato – Questa non è una cosa da trattare con leggerezza, o da utilizzare come strumento di propaganda, questi sono reati». «Il consorzio interuniversitario Cineca ha dimostrato che quello che è stato detto sui social è diffamante per gli studenti – ha sottolineato – sono usciti solo due compiti in due università identificate, abbiamo accertato che non ci sono state uscite di parole chiave richieste».

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